Un’altra partita, comunità in campo: la campagna firmata ACRI per sostenere lo sport

Ad un anno dall’ingresso dell’attività sportiva nella Costituzione italiana con le modifiche all’art.33, Acri e Assifero, con le Fondazioni associate, in occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni, tirano le somme e lanciano la campagna Un’Altra Partita: Comunità in Campo, per evidenziare l’importanza di quanto contenuto nell’articolo. All’iniziativa hanno aderito anche altre realtà che fanno dello sport il proprio perno: Aics, Csen, OPES, Sport for Inclusion, e Uisp. 

L’attività ha ricevuto il patrocinio Rai per la Sostenibilità ESG e la mediapartnership di Rai Sport. Dal 23 settembre al 1°ottobre, in tutta Italia, verranno organizzati oltre 130 eventi, tra spettacoli, incontri e appuntamenti che metteranno al centro lo sport per tutti. Si tratta di progetti che favoriscono l’attività sportiva di giovani e anziani, persone con disabilità, migranti, detenuti. L’elenco completo è sul sito www.unaltrapartita.it.

La campagna Un’altra partita

La campagna parte da dei dati che raccontano la scena italiana in materia di pratica sportiva, ma non ne restituiscono un quadro pienamente positivo: 

  • Solo il 34,5% degli italiani fa sport; siamo al 4° posto al mondo tra gli adulti e al 1° tra i minori per indice di sedentarietà;
  • Divario di genere: le donne sono solo il 43,3% della popolazione sportiva;
  • Le persone con disabilità che riescono ad accedere allo sport sono la metà di quelli senza limitazioni;
  • Allarme abbandono sportivo tra i giovani: Generazione Z lascia per ansia da prestazione e burn-out;

Gli italiani che fanno sport sono poco più di 20 milioni (il 34,5% della popolazione). Questo porta il Bel Paese ad essere in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà (siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori). Esiste, poi, tra gli altri elementi presi in esame dall’organizzazione, un evidente divario di genere: le donne sono solo il 43,3% della popolazione sportiva. E si sta aprendo anche una questione generazionale: i giovani fanno sempre meno sport (fuori da scuola).

Inoltre, le persone con disabilità che riescono ad accedere allo sport sono la metà di quelli senza limitazioni. Le ragioni principali di questi divari sono i costi elevati, la carenza di strutture, l’esempio famigliare. 

Crescono anche le ragioni psicologiche che spingono i ragazzi all’abbandono: soprattutto ansia e burnout.

Settimana europea delle Fondazioni, il comunicato di ACRI per uno sport di tutti e per tutti
Solo il 34,5% degli italiani fa sport

Gli intenti della campagna partendo dal lavoro nel non profit

A questo scenario risponde il Terzo settore: un terzo delle organizzazioni non profit italiane si occupa di sport, grazie anche a quasi il 20% di tutti i volontari italiani.

Le Fondazioni italiane sono al fianco delle organizzazioni del Terzo settore che promuovono lo sport sociale e inclusivo, perché condividono la visione dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e benessere. Contribuire a garantire l’accesso alla pratica sportiva – indipendentemente dalle proprie condizioni sociali, economiche e fisiche – è una delle strade per contrastare le disuguaglianze, favorire la partecipazione e far crescere la coesione sociale delle comunità, valorizzando il protagonismo delle organizzazioni che si prendono cura del bene comune.

Complessivamente, ogni anno le Fondazioni erogano più di un miliardo di euro in diversi settori. Il principale è il welfare a cui va oltre un terzo del totale, seguono cultura, educazione, ricerca. Il 70% di queste risorse è destinato a organizzazioni del Terzo settore (il resto va, prevalentemente, agli Enti locali). 

La rilevanza del ruolo di supporto al non profit del Paese è stata recentemente riconosciuta anche dall’Istat, che nel suo Censimento dedicato, ha rilevato che il 64% delle organizzazioni non profit italiane riceve un finanziamento dalle Fondazioni di origine bancaria. Le risorse stanziate dalle Fondazioni, ogni anno, supportano oltre 20.000 interventi, con un importo medio di circa 50.000 euro.

Le parole del Presidente Acri, Giovanni Azzone

Sebbene sia stato recentemente riconosciuto in Costituzione – ha condiviso Azzone – oggi in Italia lo sport non è ancora davvero per tutti. Per questo è necessario valorizzare il lavoro importantissimo delle oltre 120mila organizzazioni del Terzo settore che, in tutta Italia, si occupano di promozione dell’attività sportiva, coinvolgendo chi lo sport ha smesso di praticarlo o chi vorrebbe, ma non ha i mezzi o le abilità fisiche per praticarlo.

Anche su questo fronte, le Fondazioni di origine bancaria sono da sempre a fianco del Terzo settore, assicurando un costante supporto economico e progettuale, per contribuire a fare in modo che lo sport possa affermarsi come un potente volano di benessere e di socialità, per far crescere comunità davvero coese e inclusive”.

Per avere maggiori informazioni su Un’Altra partita clicca qui.

Altro dall'autore

Post correlati

Advertismentspot_img

Ultimi articoli

Arriva l’educazione finanziaria nelle scuole: tutto ciò che c’è da sapere

L’anno scolastico è iniziato da poco e sono diverse le novità con cui studenti e studentesse si troveranno a doversi confrontare. Una di queste riguar...

Politiche socio-sanitarie: al Senato un convegno sul dialogo tra Sanità e Terzo ...

Guarda il video servizio Il convegno di Salute plus per far dialogare la Sanità con il no-profit Riflessioni profonde, contributi di valore, esper...

Shein: Londra preoccupata per la quotazione in borsa, in Italia interviene lR...

“Dove l’hai comprato questo?” “su Shein! Carino, pagato pochissimo, vediamo se dura”: una conversazione tipo che introduce un tema caldissimo di quest...

Vuoi rimanere aggiornato? Iscriviti alla newsletter di Risorse.news