Guarda il servizio dal titolo “Consapevolezza dell’autismo: Istituzioni e sport accanto a Progetto Filippide”
Autismo non è solo una diagnosi che fa paura, ma anche una parola di 7 lettere che ancora si trascina dietro stereotipi, pregiudizi e tanta disinformazione. Il lavoro da fare per creare nell’opinione pubblica consapevolezza su una condizione del neurosviluppo è ancora molto. Una giornata mondiale può fare luce sul tema, ma da sola non è sufficiente.
Serve un impegno maggiore da parte di ogni protagonista della società affinché iniziative sportive e sociali, come la Run For Autism e la Coppa del Mondo di nuoto artistico organizzate da Progetto Filippide, vengano supportate. È anche promuovendo questi eventi, in cui atleti normodotati si mescolano ed amalgamano con ragazze e ragazzi con disturbo dello spettro autistico o affetti da malattie rare, che si creano le condizioni per una società più aperta ed inclusiva.
Creare consapevolezza dell’autismo anche attraverso lo sport, le parole di Federico Rocca e Juri Morico
“Sono eventi importanti – afferma Federico Rocca, consigliere di Roma Capitale e presidente Commissione di Controllo, Gestione e Garanzia -, perché devono creare consapevolezza dell’autismo e di quanto lo sport inclusivo sia importante per migliorare la vita delle persone e dei loro famigliari. Momenti come questi (il riferimento è alla tavola rotonda che si è tenuta all’Università del Foro Italico, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, e agli eventi sportivi misti, n.d.r.) ci permettono di approfondire, di conoscere, di sapere meglio, di capire anche come e dove migliorarci ed in quale direzione andare, perché c’è ancora tanto da fare”.
“Ovviamente – continua Rocca -, quello che vediamo è solamente una piccola parte di un mondo che necessita ancora di tanti aiuti, anche di interventi, di impianti sportivi più inclusivi, di finanziamenti, di preparazione e formazione degli operatori che lavorano con persone con disabilità. C’è tanto bisogno di attenzione per queste realtà, ma lo posso testimoniare personalmente: tutto ciò che diamo ci ritorna in una forma immensamente molto più grande. È anche un arricchimento personale saper di poter permettere a queste persone di fare sport e attraverso questo magnifico strumento creare una società migliore e più inclusiva”.
Non solo rappresentanti delle Istituzioni. Accanto a Progetto Filippide cammina anche OPES, un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto da CONI e CIP che ha una missione precisa: generare valore per il singolo individuo e per l’intera collettività. In una giornata come quella del 2 aprile, dedicata alla consapevolezza dell’autismo, si possono sviluppare percorsi condivisi.
“Credo che questa giornata rappresenti un modello in cui si opera insieme, in cui ci si riunisce in una rete di intervento, sostegno e proposta – conclude il Presidente Nazionale di OPES aps, Juri Morico -. Bisogna ragionare seriamente per promuovere un modello di attività sportiva che porti all’inclusione, che offra dei luoghi, fisici e non, che siano sicuri, protetti e che devono altresì soddisfare i bisogni delle persone cui è stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie“.
Parole che denotano impegno. Manifestazioni sportive che diventano modelli di inclusione e accessibilità. Anche così si crea consapevolezza dell’autismo. Un tema che non può riguardare solo la persona cui è stato diagnosticato il disturbo o la sua famiglia, ma l’intera società.