Intervista al Viceministro Bellucci: “Il nostro? Il primo Governo a instaurare un dialogo costante e frequente con il Terzo Settore”

Premiata all’ultima edizione del Premio Città di Roma (16 aprile 2025), il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, ha rilasciato una lunga intervista a risorse.news, condotta dal direttore editoriale, Juri Morico.

Con lei sono stati affrontati temi di enorme rilevanza per la missione intrapresa, ormai oltre due anni fa, dalla testata giornalistica edita da OPES: in particolare, si è parlato di Terzo Settore, dell’autorizzazione della Commissione Europea sulle norme fiscali a favore del comparto, ma anche del Tavolo governativo istituito ad hoc (guidato proprio da Bellucci in qualità di Presidente).

Non è mancato un approfondimento sulle questioni legate alle nuove generazioni, specificatamente sulla Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori, istituita nell’ambito della legge 4 luglio 2024, n. 104 – “Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore”, dell’impegno del Governo per offrire nuove opportunità di crescita alle ragazze e ai ragazzi, degli investimenti per contrastare la povertà educativa e dell’interesse rivolto alle comunità per adolescenti.

Un’attenzione che il Viceministro ha in più occasioni dimostrato di sentire forte, anche quando, ad esempio, nel 2023 ha accompagnato OPES nell’esperienza di veicolare un messaggio sociale di fondamentale importanza attraverso il mondo dell’audiovisivo. Bellucci ha infatti preso parte al Panel (organizzato dall’Ente)  “Cinema e Terzo Settore” all’Italian Pavilion, durante l’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, messo a punto per presentare il cortometraggio diretto da Adelmo Togliani, Bob and Weave (opera espressione del progetto Bulli Free Club – realizzato con il contributo del MLPS), che individua nella lotta al bullismo opportunità concrete di crescita e inclusione.

Il viceministro Maria Teresa Bellucci tra l’attore Alessandro Benvenuti ed il Presidente nazionale di OPES Juri Morico, durante la presentazione di Bob and Weave alla 80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia

Infine, uno sguardo al progresso tecnologico: l’On. Bellucci ha chiarito la necessità di gestire adeguatamente l’innovazione digitale, più nel dettaglio l’intelligenza artificiale, per cui sono stati stanziati 2,5 milioni di euro nelle Linee d’indirizzo emanate dal Ministero.

Intervista al Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci

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Partiamo così, dopo nove anni l’Italia ha ottenuto un risultato storico: l’autorizzazione della Commissione Europea sulle norme fiscali a favore del Terzo settore. Un merito importante va a questo Governo che ha saputo toccare, sin dall’insediamento, le corde giuste. Cosa significa per il comparto questa novità? Cosa cambierà dal 1° gennaio 2026?

Il via libera dell’Europa alle agevolazioni fiscali in favore del Terzo Settore rappresenta un risultato importante per il Governo Meloni. Un tema molto sentito dagli ETS, il riconoscimento dell’Ue conferma il nostro impegno per favorire la sussidiarietà. La Commissione Europea, stante le caratteristiche e unicità del Terzo Settore italiano e quanto ampiamente rappresentato dal Governo Meloni in oltre un anno di confronto, ha constatato che le agevolazioni fiscali degli ETS non si configurano come aiuti di Stato, poiché perseguono attività di interesse generale con finalità di pubblica utilità.

Questo non solo rafforza il ruolo del Terzo Settore, ma è anche un chiaro riconoscimento dell’inestimabile valore del lavoro di questi enti, milioni di donne e uomini che animano il mondo della solidarietà sociale in Italia. I prossimi mesi saranno significativi per alcune realtà, in particolare ONLUS e imprese sociali, perché dovranno adeguarsi ai nuovi criteri. Ad esempio, gli enti che risultano tuttora iscritti nell’anagrafe ONLUS – più di 16mila – dovranno scegliere tra iscriversi o non iscriversi al RUNTS.

Il nostro impegno è continuare ad accompagnare e supportare gli ETS in questa transizione, usufruendo degli strumenti a disposizione, primo fra tutti il tavolo congiunto tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, MEF e Agenzia delle entrate – attivo dal 2023 – a cui si aggiungono esperti e rappresentanti del Terzo Settore e una serie di categorie professionali, come notai e commercialisti, che abbiamo peraltro incluso per la prima volta anche nel Consiglio Nazionale del Terzo Settore.

In materia, l’esecutivo sta facendo sforzi importanti, mai messi in campo prima. Guardiamo ad esempio il Tavolo istituito appositamente: un dialogo concreto e costante con le realtà che popolano il Terzo Settore. Ci racconta, in quanto Presidente, cosa fa il Consiglio Nazionale del Terzo Settore e perché si tratta di una novità importante per la storia del nostro Paese? Quali gli obiettivi prefissi?

Il Consiglio Nazionale promuove e sostiene il Terzo Settore, un mondo della solidarietà sociale tutto italiano, composto da migliaia di enti che operano senza scopo di lucro. Il CNTS, che si è rinnovato proprio a inizio 2025, si compone di 74 membri e ha il compito di valorizzare, promuovere, tutelare e semplificare la vita del mondo della solidarietà sociale, favorendo la libera iniziativa dei cittadini associati nella costruzione del bene comune.

In questi anni di presidenza, abbiamo raggiunto insieme obiettivi davvero importanti, primo fra tutti quello di instaurare un dialogo costante e frequente, una novità, mai accaduta prima d’ora. È quindi nostra intenzione continuare a rafforzare il ruolo del Consiglio come sede istituzionale di analisi e confronto, monitorare l’attuazione delle politiche e riformarle laddove necessario, nel solco di quanto fatto in questi due anni e mezzo di Governo, anche attraverso la prima legge di riforma del Codice del Terzo Settore approvata a luglio 2024.

Come Presidente continuerò a impegnarmi per favorire concretamente la pari dignità e l’amministrazione condivisa tra pubblico e privato sociale. Prendo a prestito le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quando ha ricordato che “le comunità che si organizzano, la solidarietà che prende forma associativa, la mutualità, il volontariato, il Terzo Settore sono risorsa insostituibile”.

Ecco, ritengo che il Terzo Settore rappresenti la via italiana all’economia sociale e il Governo Meloni continuerà a supportare con determinazione le migliaia di realtà che tracciano questa via, per costruire insieme una società che non lascia indietro nessuno.

povertà educativa - bellucci

Il 9 aprile si è tenuta la prima Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori. Non una semplice ricorrenza, ma un segnale forte che lei in particolar modo ha voluto lanciare: i nostri giovani hanno una voce e noi dobbiamo ascoltare. Ragazze e ragazzi, in occasione dell’evento realizzato ad hoc al Foro Italico, hanno redatto delle raccomandazioni presentate poi alle istituzioni. C’è qualcosa che l’ha colpita in generale dell’evento?

La ‘Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori’, di cui abbiamo celebrato la prima edizione, è stata un’occasione importante per tutti, adulti e giovani, cittadini e Istituzioni, per riflettere sull’importanza dell’ascolto attivo e autentico, per promuovere il dialogo, la crescita e l’inclusione sociale di bambini, bambine e adolescenti; e certamente per diffondere una cultura dell’ascolto come potente leva di contrasto all’egoismo sociale dei nostri tempi.

Come Governo, abbiamo voluto istituire questa Giornata Nazionale e dedicarla proprio all’ascolto perché spesso viene dato per scontato e non si riconosce il grande potenziale di questo gesto, apparentemente semplice, ma che richiede pazienza, tempo, empatia.

Quello che mi ha colpito molto e che porterò come ricordo dell’evento, che abbiamo promosso come Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è l’entusiasmo dei ragazzi e la tanta partecipazione. Questo conferma che abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo posti, ovvero ascoltare le loro voci affinché possano impegnarsi a costruire una società in cui siano compresi, supportati e stimolati.

Con questa prima edizione abbiamo dato avvio a un anno che sarà dedicato all’ascolto: siamo partiti con 200 ragazzi all’evento e vogliamo coinvolgerne sempre di più, da tutta Italia, attraverso le scuole, le associazioni, gli enti del Terzo Settore e di promozione sportiva, in un lavoro sinergico che ci vedrà protagonisti fino al 20 novembre, con la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

A proposito di nuove generazioni, facciamo il punto sulla povertà educativa. Quanto ha investito, non solo in termini economici, il Governo su un tema di tale rilevanza per il Paese? State lavorando alla realizzazione di comunità per adolescenti. Inizialmente, ne erano previste 60, ma sappiamo che ci sono buone notizie: il numero è salito a 100 centri. Di cosa si occuperanno?

Il contrasto alla povertà educativa è un tema prioritario per questo Governo: un’emergenza che colpisce milioni di minori in Italia, un fenomeno che si contrasta innanzitutto attraverso l’uso degli strumenti strutturali a disposizione, stanziando risorse economiche e rafforzando la rete di protezione e opportunità per gli adolescenti che vivono nelle aree più vulnerabili d’Italia, in nuclei familiari fragili con condizioni socioeconomiche svantaggiate.

L’attenzione del Governo Meloni verso i minori, soprattutto quelli più fragili, è dimostrata dai fatti e dalle numerose iniziative messe in campo, con l’impegno di promuovere progetti che offrono opportunità concrete di crescita sana e socializzazione.

Ne è esempio l’avviso ‘DesTEENazione – Desideri in azione’, ora nella sua fase operativa, per la realizzazione di comunità per adolescenti dagli 11 ai 21 anni.

Inizialmente, il bando prevedeva risorse pari a 225 milioni di euro per 60 spazi multifunzionali, ma proprio di recente siamo riusciti ad aumentare i fondi – ora 450 milioni – e arriveremo a creare 100 comunità in tutta Italia: luoghi ad accesso gratuito e con personale qualificato, in cui fare sport, arte, musica, coltivare i propri talenti e le proprie passioni, affinché i nostri ragazzi, mettendosi in relazione con gli altri, possano avere tutti gli strumenti e le opportunità per diventare adulti consapevoli di loro stessi, in grado di autodeterminarsi e di realizzare il proprio progetto di vita.

È una risposta attenta, concreta, coerente e soprattutto efficace rispetto alla richiesta dei giovani stessi di vivere spazi fisici, in cui sentirsi ascoltati, valorizzati e liberi di esprimere il proprio potenziale.

Sull’innovazione digitale, in riferimento particolare all’intelligenza artificiale, sono stati stanziati 2,5 milioni di euro nelle Linee d’indirizzo emanate dal Ministero. Qual è lo scopo di questi fondi e quale il ruolo degli enti del TS?

L’innovazione digitale può rappresentare una leva strategica di cambiamento anche per il sociale. I 2,5 milioni di euro che abbiamo stanziato vogliono sostenere le realtà del Terzo Settore nella realizzazione di progetti volti a promuovere un uso etico, sano, inclusivo delle nuove tecnologie, di iniziative orientate al bene comune, con particolare riferimento all’intelligenza artificiale.

Non si tratta di favorire il mero progresso tecnologico, ma di promuovere tra minori e genitori una maggiore conoscenza e consapevolezza degli strumenti tecnologici, dei benefici e delle ripercussioni dati dal loro utilizzo. Vogliamo quindi sensibilizzare su un uso adeguatamente mediato delle nuove tecnologie: gli adulti devono poter acquisire le conoscenze necessarie per accompagnare i minori nelle loro ‘esperienze digitali’, in un mondo che spesso nasconde insidie e può ledere la serenità di bambini e adolescenti.

Come Governo siamo consapevoli di trovarci difronte alla più grande rivoluzione della nostra epoca, ma l’intelligenza artificiale può sprigionare tutto il suo potenziale solo se governata secondo regole etiche e una visione antropocentrica. Questa è la bussola che ha orientato e continuerà a orientare il nostro lavoro come Governo, a ogni livello, a partire dalla Presidenza del G7.

Una via italiana all’intelligenza artificiale, dunque, che tuteli le persone, a partire dai più fragili, e che sia coerente con i valori della solidarietà, della trasparenza e della responsabilità sociale. Vogliamo governare una transizione digitale che metta al centro le persone e che renda il Terzo Settore non solo destinatario, ma soggetto attivo di questa evoluzione.

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