Combattere l’insonnia e migliorare la qualità del sonno

La qualità del sonno è molto importante per il corretto funzionamento psico-fisico dell’essere umano e può variare nel corso della vita per molteplici fattori come: stress, alimentazione, fattori ambientali, cause psicologiche, fisiche e farmacologiche. Esistono diverse tipologie di disturbi del sonno e, ad oggi, 12 milioni di persone in Italia ne soffrono.

Sono stati scoperti circa 100 disagi del sonno, ma tra i più comuni abbiamo: insonnia, parasonnia, ipersonnia, le apnee ostruttive del sonno, sindrome delle gambe senza riposo e sonnambulismo.

I disturbi possono essere occasionali, sporadici, oppure cronici, quando tali episodi durano a lungo e si ripetono frequentemente. In Italia una delle più comuni è l’insonnia che riguarda 1 adulto su 4. In prevalenza sono le donne (60%) che dichiarano di soffrirne. Oltre ai motivi citati sopra, si aggiungono altre cause come la gravidanza, la menopausa e l’età che avanza (comune anche per l’uomo).

Il disturbo più comune: l’insonnia

L’insonnia non è altro che la difficoltà ad addormentarsi. Si può manifestare in diversi modi, come ad esempio risvegli frequenti durante la notte o risvegli troppo precoci. Riguardo quest’ultimo punto, i cosiddetti “dormitori brevi” non rientrano tra i pazienti insonni, perché presentano una variante genetica, come ad esempio il gene DEC2, che permette loro di dormire poco ed essere riposati.

Secondo il DSM-V (il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, redatto dall’American Psychiatric Association) la diagnosi dell’insonnia può essere confermata se si presenta due o tre volte durante l’arco della settimana per un periodo che dura tre mesi o più. Bisogna distinguere due tipi di insonnia che si differenziano per durata, intensità e frequenza del disturbo. L’insonnia acuta, la più comune, è episodica, circoscritta nel tempo. Quando, invece, il disturbo si protrae oltre i tre mesi, parliamo di insonnia cronica.

Le cause scatenanti dell’insonnia acuta sono in genere occasionali, in relazione a particolari situazioni, come periodi di intenso stress, fattori ambientali oppure terapie farmacologiche. L’insonnia è quindi breve, limitata nel tempo.

Per l’insonnia cronica le cause sono stress o fattori come PTSD, disturbi dell’umore, l’abuso di sostanze o farmaci e fattori genetici, manifestandosi in tempi più lunghi finché il motivo scatenante non viene risolto.

Il sistema arousal e l’importanza della sfera emotiva

Invece, una condizione legata al risveglio precoce e che può compromettere il sonno è l’arousalL’arousal non è altro che il grado di eccitazione o attivazione fisiologica di una persona che reagisce ad un dato stimolo (immagine, odore o suono). Per quale motivo potrebbe compromettere il sonno?

Il sistema di arousal interviene attivando lo stato di vigilanza di un individuo. In casi di equilibrio dell’arousal, la persona presenta uno stato ottimale di prestazione. Solo quando la condizione aumenta (come in un attacco di panico) o si riduce (nel sonno) si compromette lo stato cognitivo. Quando il paziente espone il problema al medico sulla difficoltà di addormentarsi pur stando disteso a letto, viene accertato uno stato di eccitazione ed è dovuto ad una iperattivazione della corteccia frontale.

L’attivazione del sistema arousal avviene attraverso una nostra risposta emotiva ad uno stimolo esterno, mostrando una maggiore attività del sistema nervoso centrale, periferico e vegetativo. Aumenta la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e vengono prodotte in modo considerevole i neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, che influenzano diversi organi interni. È importante notare lo stretto legame che intercorre tra il sistema arousal, la sfera emotiva e una risposta fisiologica. 

Il trattamento e il miglioramento della qualità del sonno

I controlli clinici e la polisonnografia permettono di diagnosticare l’insonnia e le sue cause, in modo da potere iniziare una terapia farmacologica e/o psicologa. In un primo momento è necessario intervenire attraverso la psicoterapia che si mettono in atto strategie e strumenti per elaborare determinate problematiche riscontrate.

È importante, inoltre, cambiare il proprio stile di vita: modificare la propria alimentazione (come ridurre la caffeina, non fare spuntini prima di andare a letto), mantenere uno stato di sonno-veglia regolare, ossia cercare di andare a dormire e svegliarsi quasi sempre alla stessa ora, poiché la nostra vita è regolata dal ritmo circadiano.

Evitare la sera l’uso prolungato di televisione, ai telefoni e al computer poiché interferiscono con la produzione della melatonina, importante ormone la cui concentrazione aumenta soprattutto la sera, dopo il tramonto, aiutandoci a prendere sonno e a dormire. Assumere melatonina e altri sostanze naturali aiuta il rilassamento e il sonno.

In casi più gravi potrebbe essere necessaria l’assunzione di farmaci come le benzodiazepine (e simili), antidepressivi e antistaminici aiutano l’acquisizione del sonno. Bisogna ricordare che i trattamenti con i farmaci per contrastare l’insonnia devono essere sempre seguiti da un medico.

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