Terminate le prove scritte, ai 524.415 studenti italiani, impegnati nello svolgimento degli Esami di Stato, manca un ultimissimo step, le prove orali. Anche per quest’anno non sono mancate sorprese e conferme che hanno animato le discussioni tra gli ragazzi e non solo.
La maturità segna un momento di transizione in generale, ma quella del 2025 rappresenta una svolta per le novità che verranno introdotte nelle aule degli studenti italiani al rientro dalle vacanze estive.
Le tracce: il 40,3% dei maturandi ha scelto il tema del “rispetto”
Come ogni anno, il Ministero ha proposto le sette tracce suddivise nelle ormai note tipologie: l’analisi del testo (Tipologia A), il testo argomentativo (Tipologia B) e il tema di attualità (Tipologia C). La sfida, per gli studenti, è sempre quella di scegliere la traccia che meglio esalti le proprie conoscenze, sensibilità e bravura nell’approfondimento.
I classici poco scelti all’Esame di Stato
Per la Tipologia A, si è visto un interessante accostamento. Da un lato, Pier Paolo Pasolini, con una poesia tratta dall’”Appendice I a ‘Dal Diario’” (1943-1944), un brano che riassume il percorso letterario dell’autore fin dalla giovinezza. Dall’altro, un classico intramontabile come “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in un estratto che vede la visita di Angelica alla famiglia Salina.
Tuttavia, sembra che questi grandi nomi della letteratura abbiano riscontrato un basso interesse da parte dei maturandi, con il 7,4% per Pasolini e solo il 2,3% per il romanzo di Tomasi, il quale si è trovato nell’ultimo posto tra le tracce scelte.
Il “rispetto” conquista i maturandi
Le tracce della Tipologia B invece hanno puntato su riflessioni più ampie e di tematiche culturali. Si è potuto scegliere tra un testo di Piers Brendon, “Gli anni Trenta. Il decennio che sconvolse il mondo”, che ha spinto a una riflessione storica; uno del filosofo Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”, che ha toccato temi legati alla fama e al tempo; e, il grande vincitore di questa maturità, il testo di Riccardo Maccioni “’Rispetto’ è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare”.
Quest’ultima traccia ha letteralmente dominato la scena, venendo scelta dal 40,3% degli studenti di tutta Italia, con percentuali simili tra licei, istituti tecnici e professionali.
Riflessioni su impegno civile e dinamiche social
Infine, la Tipologia C, quella del tema di attualità, ha proposto due opzioni con un forte impatto civico e sociale. Si tratta dunque di un testo di Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”, tratto da Epoca, che ha offerto l’opportunità di riflettere sul ruolo e le aspettative riposte nelle nuove generazioni.
L’altra traccia, di Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”, ha sollecitato un’analisi critica sul fenomeno dell'”odio” che si verifica attraverso i social. Entrambe le tracce hanno registrato un buon riscontro, con il testo sull’indignazione social al 15,4% e quello di Borsellino al 13,6%.
Il 2025 segnerà però l’ultima volta in cui gli studenti affronteranno la Maturità nella sua forma tradizionale, come già annunciato dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.
Una nuova “maturità” per il prossimo anno
Se le prove scritte non subiranno stravolgimenti significativi, il colloquio orale sarà invece al centro di un totale cambiamento. L’obiettivo è rendere l’esame di Stato più coerente con il percorso didattico e formativo degli studenti, valorizzando le competenze acquisite nel tempo.
La nuova impostazione mira quindi a trasformare l’orale da una semplice interrogazione in una vera e propria prova multidisciplinare, capace di mettere in luce l’intero percorso dello studente, includendo PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), il curriculum dello studente, le esperienze di orientamento e l’educazione civica.
Pure il nome è pronto a cambiare, poiché Valditara ha annunciato che non sarà più semplicemente ‘esame di Stato’, ma tornerà a essere il più evocativo ‘esame di maturità’.
Ma se queste sono ancora delle ipotesi per la maturità futura, ci sono già certezze che attendono gli studenti al rientro dalle vacanze estive, a partire da settembre.
Divieto smartphone: i motivi della scelta
Come già avvenuto per le scuole di ogni ordine e grado, il Ministro dell’Istruzione ha esteso il divieto di utilizzare i telefoni cellulari includendo ora gli istituti superiori. Il veto in classe sarà esteso all’intero orario scolastico, inclusi gli usi a fini didattici, con eccezioni limitate a specifiche necessità legate a studenti con disabilità (nell’ambito dei piani educativi personalizzati) o a percorsi di studio in informatica e telecomunicazioni dove l’uso del dispositivo è intrinseco alla materia.
Valditara, riguardo tale questione, ha citato studi dell’OCSE che evidenziano una correlazione negativa tra l’uso dello smartphone e il rendimento scolastico. Non a caso, ha già richiesto alla Commissione Europea di estendere il divieto di cellulari nelle scuole a tutti gli Stati membri, riscontrando un riscontro positivo da numerosi paesi europei e non solo.
L’Italia, infatti, non è sola in questa iniziativa: la Francia ha introdotto una legge simile già nel 2018, i Paesi Bassi hanno un divieto analogo dal 2024, e paesi come Finlandia e Svezia hanno già limitato l’uso dei cellulari a scuola ai soli fini didattici. Anche Belgio, Portogallo e Spagna stanno discutendo il tema, e il Brasile ha recentemente vietato i cellulari nelle scuole elementari e secondarie.
Regole più dure e rieducative
Il Ministero è pronto ad intervenire altresì sul regolamento di valutazione per le scuole secondarie di secondo grado. Le modifiche prevedono una maggiore attenzione sul comportamento e sulla partecipazione attiva degli studenti nei criteri di valutazione. Saranno introdotte inoltre sanzioni più incisive per condotte gravi, come aggressioni verbali o fisiche verso compagni e docenti.
Una delle novità più significative riguarda proprio la sospensione disciplinare: le tradizionali sospensioni “a casa” per atti di bullismo, violenza o danneggiamento scolastico saranno eliminate.
In caso di allontanamento, anche per oltre due giorni, lo studente dovrà frequentare regolarmente le lezioni e svolgere attività di riflessione su quanto accaduto, con ricerche ed elaborati. Per sospensioni superiori ai due giorni, sarà richiesta invece la partecipazione ad attività di cittadinanza solidale, come il volontariato in mense, ospedali o case di riposo, o in alternativa, la collaborazione alla manutenzione degli spazi scolastici.
Infine, il voto in condotta acquisirà un peso determinante: un 5 in comportamento comporterà la bocciatura automatica, senza possibilità di recupero, mentre un 6 obbligherà lo studente a un esame di riparazione a settembre, con la presentazione di un elaborato critico sui valori violati. Il voto di condotta diventerà quindi un fattore cruciale per l’ammissione agli esami di Stato e per il passaggio alla classe successiva.
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