Dall’Italia alla Slovenia: un viaggio nelle nuove esperienze UE. Giacomo, Simone e Alessandro, giovani impegnati nell’associazionismo, hanno vissuto un’esperienza unica collaborando con l’Ufficio EUSA – European University Sports Association di Lubiana. Le loro testimonianze ci portano alla scoperta di un percorso di crescita personale e professionale, fatto di sfide, incontri e nuove prospettive. Giacomo e Simone, due volontari di OPES hanno vissuto un percorso di 10 mesi presso l’Ufficio EUSA a Lubiana e Alessandro, stagista EUSA Erasmus+ Traineeship, li ha raggiunti per un periodo più breve di due mesi.
L’esperienza di Simone De Luca, volontario di EUSA
“Il periodo trascorso in EUSA è stato davvero un capitolo speciale della mia vita” dichiara Simone raccontando che “i 10 mesi trascorsi partecipando a un progetto così importante hanno influenzato in modo significativo la mia crescita personale e professionale. Gran parte di questa influenza è la conseguenza dei forti legami che si sono creati fin dal primo giorno con gli altri volontari. Abbiamo rapidamente instaurato un bel rapporto, diventando sempre più uniti come gruppo di lavoro, e sviluppato profonde amicizie che si sono estese al di là degli impegni professionali”.
Secondo Simone, EUSA ha riconosciuto e investito nel potenziale sociale dei ragazzi in modo eccellente, dando loro l’opportunità di crescere costantemente credendo nelle proprie capacità. Simone si dice estremamente grato di aver conosciuto persone come Giacomo, Heloise, Marta, Alessandro, Jennifer ed Emanuele, che si sono rivelati non solo ottimi colleghi ma anche splendidi amici.
“Riassumere tutto ciò che ho potuto fare e sperimentare durante il mio periodo di volontariato in EUSA non è semplice. Ho partecipato a numerosi progetti, sportivi e non, cofinanziati da EUSA, come Youmind e DiscoverU” afferma Simone, sostenendo che “la partecipazione alle riunioni di avvio, la preparazione di documenti e presentazioni mi hanno offerto una preziosa opportunità di impegnarmi in un ambiente nuovo e dinamico, soprattutto nel contesto dello sport universitario”. Oltre a queste esperienze, i ragazzi si sono visti impegnati in particolare in un progetto Erasmus+.
“L’idea di realizzare un progetto insieme è stata una sfida complessa per tutti noi, ma che abbiamo affrontato con entusiasmo” prosegue Simone sottolineando che, alla fine, il progetto – che mirava a creare un ponte o una “fusione” tra i club sportivi e le realtà universitarie – è stato recentemente finanziato dalla Commissione europea. Ottenere questa grande soddisfazione li ha spinti ad affrontare una sfida ancora più grande: contribuire all’evento più significativo di EUSA, i Giochi EUSA del 2024 a Debrecen e Miskolc“.
Simone riconosce l’impatto e l’importanza che questo evento ha avuto per lui, poiché il carico di lavoro e le responsabilità all’interno dell’ufficio erano notevoli. L’evento ha avuto un grande successo, grazie alla collaborazione tra tutti i volontari e il personale. “È stato un onore lavorare al fianco di professionisti esperti come Attila e Balazs, che sono stati dei mentori eccezionali.
Mi hanno insegnato a lavorare bene sotto pressione e a gestire un ufficio importante come quello degli Affari internazionali” conclude. Grazie al coordinamento dei volontari, dei punti di informazione e degli addetti, l’evento si è svolto in modo fluido e senza problemi, con grande soddisfazione di EUSA, dei comitati organizzatori e degli atleti, giunti da quasi tutta Europa per gareggiare in 18 sport diversi nelle due città ungheresi.
Simone enfatizza il fatto che questa esperienza lavorativa e sociale, già piena e soddisfacente, è stata ulteriormente arricchita dalla bellezza della Slovenia, piena di incredibili sorprese.
“Vivere così vicino alla natura e ai paesaggi mozzafiato – dice – ha reso questa avventura, che avevo intrapreso un anno fa, ancora più memorabile. Tra i luoghi che ho preferito in assoluto vi sono il Parco nazionale del Triglav con le sue travolgenti cascate, le imponenti montagne che circondano uno scenario così puro e verdeggiante, il lago Jasna, le Gole di Tolmin con il bellissimo fiume Isonzo e le Grotte di Postumia”.
In breve, riconosce che l’anno trascorso a Lubiana, e insieme alle persone meravigliose che ha conosciuto in EUSA, è stato un periodo pieno di sfide, ma anche di crescita personale e di soddisfazione. La scelta di prestare servizio presso il Servizio Civile Universale (italiano) non è stata una decisione di cui si è pentito, anzi, al contrario ha rappresentato un’ottima opportunità per superare i limiti e sperimentare qualcosa di nuovo in un ambiente stimolante e dinamico. Simone conclude infatti con un messaggio per tutti coloro che stanno valutando se intraprendere un’esperienza del genere: “posso solo dire: Che cosa aspettate?”.
L’esperienza di Giacomo Mori, volontario di EUSA
“Ripensando al mio stage di 10 mesi con EUSA, è facile vedere quanto sia cresciuto, sia personalmente che professionalmente”, così scrive invece Giacomo Mori, giovane italiano che ha concluso il suo periodo di stage a Lubiana. Prosegue raccontando di essere entrato in EUSA nel novembre 2023 attraverso il programma di Servizio Civile Universale (italiano) e affermando che tutto ciò che ne è conseguito lo “ha visto coinvolto in molteplici esperienze”, che lo hanno spinto a imparare cose nuove, lavorare con persone diverse ed esplorare nuovi luoghi.
Giacomo, sin dall’inizio, ha trovato un ambiente caldo e accogliente. L’atmosfera nell’ufficio di EUSA, infatti, è sempre stata amichevole e collaborativa ed è stato piacevole lavorare insieme ai compagni di volontariato Simone, Marta, Emanuele e Heloise, oltre che con il team EUSA in generale.
Il giovane ha avuto la possibilità di contribuire a un’ampia gamma di attività che gli hanno permesso di accrescere le sue capacità di comunicazione e di gestione dei progetti, traendo grande beneficio dall’esperienza professionale dei manager del team di EUSA.
Dall’assistenza alle comunicazioni istituzionali al supporto del buon funzionamento delle operazioni quotidiane, ha potuto esplorare a fondo la sezione amministrativa di un’organizzazione sportiva internazionale. Ha inoltre acquisito un’esperienza preziosa nella stesura e nella gestione di progetti Erasmus+, lavorando alla costruzione di partenariati e collaborando con le istituzioni del settore sportivo.
Giacomo infatti rileva che “uno dei momenti che mi ha reso più orgoglioso è stata l’ideazione e la co-scrittura, insieme agli altri volontari, di un progetto di partenariato Erasmus+ su piccola scala volto a sostenere gli studenti universitari atleti nel mantenere il loro coinvolgimento nello sport durante la transizione dopo l’università: un progetto biennale che riunisce club sportivi, università e federazioni sportive nazionali, finanziato con successo dalla Commissione europea nell’agosto di quest’anno e che avrà inizio a breve. È stata una vera e propria prova del nostro lavoro di squadra ed è stata una grande emozione vedere il progetto selezionato, sapendo di aver creato qualcosa di significativo da zero”.
“Senza dubbio” sottolinea “alcuni dei momenti più memorabili di questa esperienza sono stati i grandi eventi sportivi che hanno riunito atleti, volontari e organizzatori di tutta Europa”. Sostenere i primi Campionati europei universitari invernali in Val di Zoldo (Italia) nel dicembre 2023 è stata una sfida entusiasmante che gli ha permesso di contribuire all’organizzazione e alla promozione di un evento fondamentale nel calendario di EUSA. Tuttavia, il culmine del suo percorso è stato rappresentato dai Giochi Europei Universitari 2024. Infatti, Giacomo afferma che “forse nulla è paragonabile all’intensità del coinvolgimento nell’organizzazione degli European Universities Games 2024 in Ungheria.
Dalla fase di preparazione all’evento stesso, ho contribuito al processo di registrazione e accreditamento degli oltre 4.000 partecipanti, lavorando a stretto contatto con il Comitato organizzatore locale e i rappresentanti della Federazione Ungherese degli Sport Universitari (MEFS).
Far parte di un evento di tale portata è stato molto faticoso ma anche gratificante, e assistere all’energia, alla passione e alla dedizione che hanno portato al successo di EUG2024 è stata un’esperienza davvero interessante. Mi ha permesso di vedere dietro le quinte quanto impegno ci sia nell’organizzazione di questo tipo di eventi fin dal loro inizio, ed è qualcosa che porterò con me nel mio prossimo capitolo di vita”.
Al di là dell’ambiente di lavoro, la Slovenia stessa è stata una rivelazione. Le sue bellezze naturali, dalle cime imponenti delle Alpi Giulie ai paesaggi mozzafiato dei suoi laghi e delle sue foreste, hanno offerto a Giacomo uno spazio per ricaricarsi e riflettere, fornendo un perfetto equilibrio alle giornate intense in ufficio.
“Sciare a Vogel o a Kranjska Gora è diventata un’attività regolare durante l’inverno; con l’arrivo della bella stagione, anche l’escursionismo si è trasformato in una vera e propria passione, ed esplorare le montagne mozzafiato della Slovenia in buona compagnia mi ha permesso di entrare in contatto con la natura in un modo che non avevo mai sperimentato prima” afferma, sottolineando che “questo ha aggiunto una dimensione completamente nuova al mio soggiorno”.
“Un’esperienza che cambia la vita”: così Giacomo definisce il suo periodo in EUSA. Lavorare a stretto contatto con persone provenienti da tutta Europa è stata un’occasione unica per ampliare i propri orizzonti e acquisire competenze fondamentali per il mondo del lavoro. Un’opportunità da non perdere per chiunque voglia fare la differenza e costruire un futuro migliore.
Nonostante sia stata un’esperienza piena di sfide, lascia ricordi indelebili e forse un miglior senso di orientamento per i suoi progetti futuri. Infatti, a conclusione della sua riflessione, Giacomo afferma che “a chiunque stia pensando di fare volontariato o di lavorare in un ambiente internazionale, contribuendo a grandi progetti e conoscendo nuove persone provenienti da tutta Europa, non posso fare altro che consigliare questa esperienza”.
L’esperienza di Alessandro Boscherini, stagista di EUSA
Era Dicembre 2023, quando Alessandro ha pensato di trascorrere il suo periodo di tirocinio Erasmus+ all’estero grazie ai fondi offerti dall’UE attraverso il programma Erasmus+ Traineeship. L’esperienza ha avuto inizio a partire dall’invio di curriculum ed email a tutte le organizzazioni del sistema sportivo di suo interesse impegnate sui temi della pallacanestro, dei giovani e dell’organizzazione di eventi sportivi.
Nei 4 mesi successivi, non avendo ancora avuto risposte positive, si è focalizzato sul suo piano B, ovvero trascorrere il periodo di tirocinio in Italia come i suoi compagni di corso. Tuttavia, poco tempo dopo, è stato contattato da Andrej Pisl, Project and Policy Manager di EUSA di una delle tante organizzazioni a cui avevo inviato una e-mail privata e che aveva collaborato con la sua università.
Infatti, Alessandro afferma che “sorpreso dal suo feedback e dall’interesse a ospitarmi, gli risposi per poter sostenere il successivo e unico colloquio. Un confronto veloce e poco formale, attraverso il quale ho compreso subito che fosse esattamente l’organizzazione che stavo cercando”. Dopo un frenetico mese tra burocrazia e ricerche per l’alloggio, ecco che anche Alessandro, quasi senza rendersene conto, si trova improvvisamente sulla strada, dalla sua città, Pescara, diretto a Lubiana.
“Sono arrivato sabato 1° giugno, fortunatamente ho avuto due giorni per girare la città e capire la distanza tra l’ufficio e il mio appartamento. Il 3 giugno è iniziata ufficialmente la mia avventura in EUSA: una rapida presentazione di tutti i colleghi, un’ispezione dei due piani dell’ufficio e una breve introduzione della missione e del personale principale che stava lavorando in quel momento. Al termine del primo giorno, avevo capito che la mia prima impressione positiva dopo il colloquio era quella giusta.
Il secondo giorno ho incontrato di persona Andrej, il mio tutor, e ho compreso subito la sua bravura e la grande etica nel lavoro” riferisce Alessandro. Concordando insieme le condizioni del suo periodo di tirocinio, Alessandro aveva compreso che il primo mese lo avrebbe trascorso a Lubiana, mentre il secondo mese lo staff, lui compreso, si sarebbe trasferito a Miskolc e Debrecen per partecipare all’evento principale, che viene organizzato e gestito ogni due anni: gli European Universities Games (EUG) 2024.
Entusiasta ed emozionato sin dal primo momento, il primo mese è trascorso veloce tra giornate incredibili con gli altri volontari. Alessandro racconta infatti che “in ufficio ho conosciuto nuove persone e trascorso molto tempo nella palestra dell’Università che grazie a EUSA era gratuita per noi. Inoltre, ho assistito ai campionati europei nella piazza di Lubiana. Contestualmente, ho partecipato a molte riunioni in ufficio, assistito Andrej con i progetti e preparato i contenuti con il Dipartimento Comunicazione e Media di EUSA” sottolineando la profonda felicità provata per i bei momenti vissuti.
Un nuovo capitolo si è aperto per lui il 1° luglio. Dopo aver salutato una situazione idilliaca, si è tuffato nella sfida di una nuova vita in Ungheria. Il passaggio è stato repentino e l’adattamento è stato rapido. Tra gli spostamenti quotidiani tra l’alloggio e il campus universitario, dove si è occupato del punto di accreditamento dell’EUG, ha trovato un nuovo ritmo e una profonda comprensione del processo.
“Ho conosciuto molti ragazzi interessanti – prosegue – e, ancora più importante, ho avuto la possibilità di costruire una rete nel settore lavorativo, in cui ho capito che mi sarebbe piaciuto lavorare. Ho anche avuto la possibilità di condurre alcuni workshop e, sempre grazie ad Andrej, di capire come gestire progetti internazionali. Una boccata d’aria fresca di sport, per uno come me, che ha trascorso la maggior parte della sua adolescenza nel basket. È sempre un’emozione essere parte attiva di questo sport ed è stato un grande piacere partecipare a un evento così ben organizzato”.
Tornato a Lubiana il 25 giugno, insieme a tutto il personale dell’ufficio, “ho avvertito l’imminente conclusione di un’esperienza troppo breve. L’ultimo giorno in ufficio è stato malinconico: sentivo di aver appena iniziato a cogliere tutte le sfumature di questo mondo e avrei voluto più tempo per imparare ancora di più da tutte le persone di EUSA” conclude, cogliendo questa occasione per dedicare un ringraziamento speciale a tutto il team di EUSA, dai giovani colleghi ai dirigenti, che hanno reso questi mesi unici e indimenticabili. Alessandro chiude il suo racconto affermando di lasciare Lubiana con la consapevolezza di aver trovato una nuova famiglia e con la speranza di riallacciare presto questi preziosi rapporti.
EUSA, a sua volta, ha espresso soddisfazione per aver avuto l’opportunità di ospitare tre giovani talenti, sottolineando l’importanza di questa esperienza formativa.