Biofeedback e Realtà Virtuale: le nuova frontiera dell’attività sportiva

Diversi studi della neuropsicologia hanno scoperto un collegamento tra tecniche di biofeedback e stati fisiologici. Ma cosa studia la neuropsicologia? E cosa sono i biofeedback? La neuropsicologia è lo studio dei processi cognitivi e comportamentali legati ai meccanismi anatomo-fisiologici del sistema nervoso. I biofeedback, invece, sono un insieme di tecniche che permettono di controllare movimenti involontari, come la respirazione, il battito cardiaco e la contrazione muscolare, tramite dei sensori che il medico o lo psicoterapeuta posizionerà sul paziente.

 

Le tecniche di biofeedback e il miglioramento delle prestazioni sportive

Attraverso queste tecniche di biofeedback si può capire come migliorare nell’attività fisica, allenando le proprie capacità per avere super prestazioni. 

Tuttavia, il livello fisiologico non è l’unico ad essere interessato. È stato realizzato uno studio che chiama in causa anche il piano mentale. Tramite la tecnica di neurofeedback, una delle forme di biofeedback, è stata trovata una correlazione tra onde cerebrali e stati mentali che, attraverso training mirati, vengono raggiunti determinati stati. Entrambi i lati, fisiologico e mentale, sono importanti nella prestazione fisica dell’atleta. 

Si possono ottenere dei progressi, ponendo un controllo volontario sulla propria respirazione. Tramite la tecnica di neurofeedback, ad esempio, vengono regolate le proprie emozioni durante una gara sportiva. Ciononostante, non bisogna porre l’attenzione solo sul controllo della respirazione, ma anche sullo stato emotivo, poiché mente e corpo sono strettamente collegati.

biofeedback e realtà virtuale nello sport
I biofeedback sono un insieme di tecniche che permettono di controllare movimenti involontari

 

La Peak performance

Prima di spiegare che cos’è la Peak performance, è opportuno parlare del flow, ossia flusso o flusso di coscienza. Un termine o un’espressione che lo psicologo americano di origine ungherese, Mihaly Csikszentmihalyi, descrisse così, per la prima volta, nel 1975 stato: “Spesso assaporiamo un senso di trascendenza, come se i confini del sé si fossero improvvisamente espansi. Il marinaio si percepisce un tutt’uno con il vento, la barca e il mare. Il cantante avverte una sensazione di armonia universale. In quei momenti la consapevolezza del tempo scompare, le ore sembrano volar via senza che ce ne si accorga. Questo stato di coscienza è ciò che di più vicino alla felicità possiamo immaginare. Questo è il flow.” 

Tradotto: è uno stato che la persona stessa vive a tal punto da instaurare una simbiosi totale tra mente e corpo. Durante tale fase, si attivano determinate skills, ossia le proprie capacità personali, e la challenge, ossia l’opportunità d’azione. Quindi, attraverso questo stato di assoluto piacere e gratificazione si arriva al punto massimo, ossia la cosiddetta Peak performance.

Cos’è la Peak performance? È quella condizione di elevata prestazione, una condizione psicofisica ottimale, ottenuta tramite un buon stato mentale ed emotivo. Ma il flow e la Peak performance si possono mantenere nel tempo? Sì, se adeguatamente allenati, predisponendo l’atleta a tali condizioni in cui può sperimentarli.

 

Lo sport e la Realtà Virtuale (VR): le performance al massimo livello  

La Realtà Virtuale è utilizzata in molti campi, come in ambito militare e in esercitazioni di viaggi sulla luna. Anche l’ambito sportivo ne è stato influenzato ed interessato. In particolare, per la preparazione degli sportivi sia a livello fisico sia a livello mentale. Facilita l’analisi dettagliata della performance atletica, offrendo feedback immediati e, soprattutto, personalizzati.

Un esempio, è quello di predisporre l’atleta in modo continuo ad un’ingente folla, preparandolo e regolando lo stato emotivo durante una gara. Riconoscendo pensieri disfunzionali e stati emotivi alterati, l’atleta potrà concentrarsi su quali aspetti migliorare nell’attività sportiva. In altri casi, ha aiutato gli atleti che hanno subito infortuni a mantenere una forma mentale e tattica durante la riabilitazione da infortuni, permettendo loro di rimanere in forma e focalizzati sull’obiettivo finale anche quando erano costretti a rimanere ai box.

La Realtà Virtuale, inoltre, serve anche per evitare allenamenti in condizioni critiche, come luoghi e infrastrutture sportive rischiose o non accessibili. Inoltre, offre un risparmio economico notevole, rendendo l’allenamento più accessibile e flessibile. Migliora le abilità tecniche e mentali dello sportivo grazie alle proiezioni di ambienti immersivi che aumentano l’attenzione e l’engagement durante l’allenamento.

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