A Sassuolo, presso il Crogiolo Marazzi di via Regina Pacis, nella giornata di martedì 27 maggio, sono state celebrate quelle realtà che, attraverso un piccolo ma significativo gesto, hanno avviato una rivoluzione culturale dal punto di vista green. Dalla Fondazione La Biennale di Venezia ad OPES, passando per associazioni di categoria, aziende, Enti pubblici e privati, sono 35 i soggetti virtuosi che, nell’ultimo anno, hanno acquistato i crediti di sostenibilità emessi dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, con l’intento di neutralizzare o compensare una parte del proprio impatto ambientale derivante dalle loro attività quotidiane, dai loro eventi o dalle loro manifestazioni.
La compravendita di crediti di sostenibilità su base volontaria, prevista anche da una normativa europea, è una buona pratica che da una parte responsabilizza il mondo produttivo, economico e sociale sull’importanza di ridurre l’impronta ecologica da emissioni di CO2 o da occupazione del suolo, mentre dall’altra sostiene la gestione delle foreste e la loro tutela. In modo particolare, di quei 30 mila ettari di boschi, distribuiti tra 4 province della Toscana e dell’Emilia-Romagna, che hanno ottenuto dall’UNESCO la qualifica di Riserva della biosfera.
Con i crediti di sostenibilità si “prezzano” i servizi ecosistemici delle foreste
Dal 2023 ad oggi, l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, tramite la sua piattaforma, ha “venduto” 12.069 crediti. Rispetto ai già noti carbon credit (titolo equivalente ad una tonnellata di anidride carbonica non emessa o assorbita), viene compiuto un decisivo passo in avanti. Con i crediti di sostenibilità, infatti, si riconosce un valore di mercato a tutti i servizi ecosistemici erogati da una foresta. La cattura e lo stoccaggio della CO2 emessa dall’uomo è soltanto una importantissima “prestazione” che un’infrastruttura green garantisce. Gli altri sono la conservazione della biodiversità, le funzioni turistico-ricreative, la regolazione del ciclo idrico e la conservazione del suolo.
Per emettere i crediti di sostenibilità e dare un valore ai 5 servizi ecosistemici di alta qualità, il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ha ottenuto ha ottenuto la doppia certificazione FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes). Senza dubbio un primato, poiché si tratta della prima area protetta europea a vantare il doppio titolo e a rispettare gli schemi e gli standard delle due organizzazioni non governative internazionali.

Un’iniziativa in linea con l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030
Il progetto della compravendita di crediti di sostenibilità da parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano risponde perfettamente al 12° obiettivo dell’agenda 2030: consumo e produzione responsabile. Può essere catalogato come uno di quei modelli innovativi volti a ridurre i carichi sull’ambiente, grazie ad un’attenzione e ad una gestione responsabile delle foreste.
Come affermato dal WWF, il ritmo con cui l’uomo sta consumando le macchie verdi del pianeta è allarmante. Dal 1990 al 2020, stando ai dati della FAO, la superficie forestale a livello mondiale si è ridotta di oltre 420 milioni di ettari, con un ritmo che, dal 2010, è di circa 4,7 milioni di ettari all’anno. Sempre secondo il report dell’associazione ambientalistica internazionale, i dati non terrebbero conto delle aree che hanno subito ingenti danni a causa degli effetti del cambiamento climatico o delle azioni sconsiderate dell’uomo. Meno ettari di foreste vuole dire meno benefici per il genere umano da parte dei servizi ecosistemici offerti dal patrimonio forestale della Terra.
Grazie alla vendita di crediti di sostenibilità e al circolo virtuoso che viene innescato da tutti gli attori coinvolti, in primis dalle realtà che acquistano i titoli sulla piattaforma, il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano potrà tutelare e valorizzare la sua infrastruttura verde. I proventi raccolti saranno totalmente redistribuiti ai gestori forestali che, ricevendo tali risorse, potranno dare seguito ad ulteriori interventi ed azioni sostenibili. Che a loro volta genereranno nuovi crediti di sostenibilità.
Le ricadute, dal lato ambientale, economico, sociale e culturale, saranno positive per le comunità locali e per l’uomo.