Terzo Settore, arriva l’ok del Cdm alla Comfort Letter, Bellucci: “un passo cruciale”

È arrivato nel pomeriggio di ieri, 12 giugno, l’ok dal Consiglio dei Ministri al decreto presentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che recepisce la Comfort Letter della Commissione Competition dell’Unione Europea. Il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci ha espresso in merito “grande soddisfazione”; si tratta di “un’approvazione cruciale per mettere in sicurezza e dare stabilità ai regimi fiscali agevolati in favore degli Enti di Terzo Settore”.

Bellucci e il modello italiano che vince in Europa

Ricordo – ha spiegato Bellucci tramite una nota ufficiale –  che, con la Comfort Letter, Bruxelles ha formalmente riconosciuto il valore sociale del Terzo Settore italiano e la sua unicità come modello basato su solidarietà, sussidiarietà e finalità di interesse generale”. 

Inoltre, il Viceministro ha aggiunto che si tratta di un “passaggio storico” perché si arriva così a  “sancire che tali agevolazioni fiscali non si configurano come aiuti di Stato, in quanto gli Ets sono enti non profit, quindi non è necessaria alcuna autorizzazione. Il governo Meloni, grazie ad un costante e puntuale lavoro ha chiuso una questione non affrontata dai passati governi e posto termine ad un’attesa durata otto anni, aprendo un nuovo cammino verso la via italiana all’economia sociale“.

Lo scorso marzo Bellucci annunciava che dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore il regime fiscale ad hoc per gli Ets che prevede, ad esempio, la defiscalizzazione degli utili destinati allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio, l’introduzione di specifici incentivi per gli investitori e di nuovi strumenti di finanza sociale, come i titoli di solidarietà, che “garantiranno agli investitori il medesimo trattamento fiscale riservato ai titoli di Stato, con l’applicazione dell’aliquota del 12,5%”.

All’epoca, l’On. evidenziava anche come la Commissione Europea fosse sorpresa dal “sistema di solidarietà italiano”. Un sorpresa che si è poi tramutata in interesse “perché in Europa non esiste un sistema di solidarietà, rivolto all’interesse generale, come il Terzo Settore. Si è trattato di comunicare, con una ricca e precisa base dati, una realtà organizzata che opera al di fuori dei criteri della concorrenza”.

Il “non aiuto di Stato” e un Terzo Settore che punta a una crescita sempre più importante

Il concetto di base della Comfort Letter è semplice: gli sgravi di natura fiscale non vanno a configurarsi come aiuto di Stato. Ma non è solo questo. Si parla dell’affermazione di un nuovo corso, di una nuova direzione per le non profit. Sussistono dei nodi da sciogliere, ma il via libera mette nella condizione di determinare, in tempi anche celeri, le novità per tutte le realtà che fanno parte del terzo settore. 

Il riconoscimento del potenziale del Terzo Settore nostrano, come ha più volte chiarito anche Bellucci, è frutto di un lavoro sinergico. Dunque, oltre all’impegno delle istituzioni, la cooperazione con gli Enti stessi e i tavoli di lavoro attivati negli ultimi anni hanno certamente giovato e portato a individuare i punti di forza, ma anche le criticità da risolvere. 

La crescita che in effetti il settore sta vivendo è importante: aumenta il numero di realtà operanti nel non profit, ma aumenta anche l’attenzione verso l’operato del comparto e il ritorno economico. L’impatto è importante anche sulle trasformazioni sociali, culturali ed economiche; basti pensare che molti dei presidi del TS colmano, al netto dei fatti, delle lacune come per esempio il supporto alla salute e il benessere psicofisico dei cittadini.

Guardando ai numeri, al dicembre scorso gli Enti iscritti al Runts erano 130.852, mentre l’anno precedente se ne contavano 120 mila. Una crescita interessante che, probabilmente, nel 2025 sarà confermata, tenendo conto dell’andamento e dei segnali positivi che arrivano sia dai numeri, sia dalle normative e le novità fiscali che riguardano il comparto. 

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