Alessia Scortechini: il nuoto, le medaglie, le emozioni e il Premio Città di Roma

Questa è un’estate speciale per lo sport italiano: si continuano a mettere a segno vittorie e si vivono incredibili emozioni. Rigorosamente azzurre.

Terminati i Mondiali di nuoto a Fukuoka, dove l’Italia ha conquistato 14 medaglie, sono iniziati a Manchester i Mondiali Paralimpici di nuoto 2023. La prima giornata per l’Italia è partita nel segno della vittoria, ben 8 medaglie: 6 ori, 1 argento e 1 bronzo. Un inizio che fa ben sperare. L’auspicio è che si possano superare o eguagliare le 64 medaglie totali di un anno fa a Madeira, dove furono conquistati ben 6 record del mondo. 

Nel segno di Alessia Scortechini

A spiccare, tra le medaglie ottenute durante la prima giornata, è l’argento splendido di Alessia Scortechini nei 50 stile libero. Dopo l’oro agguantato a Tokyo nei 4×100, un ricordo particolarmente felice che l’atleta ha così commentato “Con le mie compagne di squadra abbiamo fatto l’impossibile, perché nessuno si aspettava un risultato del genere”. Nei prossimi giorni cercherà di bissare il successo a Manchester, puntando poi alle Olimpiadi di Parigi 2024. 

Scortechini, classe 1997, vanta un palmares di tutto rispetto. Oltre all’oro di Tokyo, si annoverano: la partecipazione ai Campionati mondiali IPC di Città del Messico 2017 (oro nei 100m sl S10 e nei 100m farfalla S10, argento nei 50m farfalla S10); ai Mondiali di Londra 2019 (argento nei 100m farfalla S10); ai Campionati europei IPC di Dublino 2018 (bronzo nei 50m sl S10 e nei 100m farfalla S10) e di Funchal 2021 (oro nei 50m sl S10, nella 4x100m sl e nei 100m farfalla S10, argento nei 100m sl S10, bronzo nei 200m misti SM10 e nella 4x100m mista). 

Il nuoto ha sempre fatto parte della sua vita. Di sé, infatti, l’atleta racconta: “Mi hanno buttata in acqua che avevo quattro anni, e il nuoto ha sempre fatto parte di me e delle mie giornate: a dire il vero a un certo punto l’ho tradito per la danza, ma ho capito abbastanza presto che non faceva per me. […] Vedevo l’acqua come un rifugio e una rivincita, nuotare era l’unica cosa che mi facesse sentire davvero me stessa. In acqua non mi potevo nascondere e non mi potevo mascherare, l’acqua era un porto sicuro nel quale anche la mia disabilità non era un ostacolo”. 

Il Premio Città di Roma

La sua resilienza, la sua tenacia e il suo incredibile talento l’hanno condotta a vivere emozioni uniche e a conquistare importanti traguardi. Nel 2022 ha ricevuto anche il Premio Città di Roma, il riconoscimento che ogni anno OPES, dal 2015, conferisce ad atleti, associazioni, realtà dello sport e del terzo settore che mettono al centro della loro vita o mission i valori positivi dello sport.

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