Lo sport entra nella Costituzione, manca soltanto il SI della Camera

“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”, è questa la formula con cui l’attività sportiva entra nella Carta costituzionale italiana.

Il testo si compone di un unico articolo che modifica l’articolo 33 della Costituzione, aggiungendo un nuovo ultimo comma, ai sensi del quale “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Tale formulazione riprende il testo che, nella XVIII Legislatura, fu approvato in prima e seconda lettura dal Senato, e in sola prima lettura dalla Camera, dove non concluse il suo iter in ragione dello scioglimento delle Camere.

Lo sport in Costituzione: un atto rivoluzionario

Lo scopo del disegno di legge costituzionale consiste nell’attribuire il giusto rilievo allo sport come strumento di sviluppo della persona. Si tratta di colmare una lacuna atteso che la nostra Carta Costituzionale non contempla l’attività sportiva tra i diritti facenti capo alla persona umana. L’obiettivo perseguito, quindi, consiste nell’agevolare l’accesso allo sport sia per il benessere psicofisico che come opportunità di sviluppo sociale della collettività.

Un atto rivoluzionario, non solo perché riguarda il mondo dello sport, per anni relegato a “passatempo” o peggio a spettacolo, ma perché, dopo la tutela all’ambiente, introdotta in Costituzione nel 2022, un nuovo sistema valoriale viene indotto nei principi che sorreggono la nostra Repubblica.

Il 1 agosto, quindi, il Senato ha dato il suo definitivo via libera, con l’auspicio, nemmeno troppo lontano, vista l’ampia maggioranza che ha votato la modifica, che anche la Camera dia, in tempi brevi, il suo Ok definitivo al testo.

Le dichiarazioni del Ministro Andrea Abodi

Sarà un passaggio ‘storico’, che si dovrà trasformare in strumento per garantire concretamente il diritto allo ‘Sport per tutti e di tutti’ per migliorare i luoghi di sport, per dare gli adeguati supporti soprattutto alle persone e alle comunità più in difficoltà, dove si avverte maggior bisogno dello Sport, della sua cultura e dei suoi benefici al fisico, alla mente e all’anima“.

Questa la dichiarazione con la quale, nel mese di maggio, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, aveva salutato positivamente il passaggio alle Camere della riforma costituzionale.

Lo sport – ha ribadito Abodi – è una formidabile difesa immunitaria sociale. Lavoreremo insieme perché questa ‘difesa’ sia rafforzata e ne sia compreso definitivamente e diffusamente il suo valore. In attesa dell’ultima lettura alla Camera, voglio ringraziare, ancora una volta, senatrici e senatori per l’impegno e per il voto odierno“.

Ora la parola passa ai deputati.

 

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