Intervista a Roberta Battistoni: “Oggi sono fiera di me stessa, voglio raggiungere tutti gli obiettivi” 

Non guardo mai all’aspetto fisico, né al resto, mi importa che ci sia una bellezza negli occhi e nel viso”, lo dice Roberta Battistoni, con orgoglio ed emozione, guardando fisso in camera. Roberta è un’atleta a tutto tondo, ma anche una ragazza forte e volitiva. La sindrome di down per lei non ha mai rappresentato un ostacolo: sin da bambina sapeva di voler diventare una ginnasta e di voler eccellere. Sia chiaro, il suo non è stato un percorso semplice, tutt’altro. “Ho fatto tanti sacrifici, ma la mia famiglia mi ha sempre sostenuto”, ci racconta mentre, di sbieco, lancia uno sguardo pieno d’amore al papà, Mauro Battistoni, sempre al suo fianco. Il supporto dei familiari e la sua grande forza d’animo le hanno permesso di raggiungere obiettivi incredibili nella ginnastica artistica e nel judo, due discipline che adora e a cui non “potrò mai rinunciare”.

Oggi, a 25 anni, conta su un palmares di tutto rispetto tra ginnastica e judo. A soli 13 anni ha ottenuto un argento e un bronzo alle parallele ai mondiali Special Olympics di Atene. Nel 2010 è stata insignita “Alfiere della Repubblica Italiana per meriti sportivi”, dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; nel 2016, ha conquistato quattro medaglie d’oro ai “Trisome Games” (una competizione riservata agli atleti con sindrome di down). Nel 2019 si è aggiudicata l’oro al Campionato Nazionale della Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) dopo un infortunio al ginocchio.

C’è di più. Perché Roberta ama anche il teatro, le piace recitare e le piacciono le persone. Ce lo conferma quando, con un filo di commozione, parla delle sue colleghe e del pubblico che assiste alle esibizioni. Battistoni mette al centro del suo discorso, sempre, la vita e le persone: due componenti che, in verità, dovrebbero rappresentare il senso e il centro per ognuno di noi. Ed è particolarmente toccante perché le lo fa in maniera spassionata, credendoci davvero. 

L’abbiamo incontrata in occasione della terza edizione del Premio Città di Marino 2022, evento promosso da OPES Aps (Comitato provinciale di Roma) con la collaborazione della Pro Loco di Boville; l’atleta ha ottenuto il riconoscimento grazie ai meriti sportivi e sociali che ha raggiunto. E nonostante abbia già tagliato traguardi importanti, ci confida che queste occasioni “mi danno la possibilità di trasmettere tutto l’amore che provo nei confronti dello sport e della vita, perciò sono onorata”.

INTERVISTA A ROBERTA BATTISTONI

Roberta, la tua è una storia di grande forza di volontà. Pratichi due discipline: ginnastica artistica e judo.

La ginnastica è la mia seconda casa, dove ci sono persone meravigliose. Avevo quattro anni quando ho iniziato e ho capito sin da subito che non volevo mollare, che dovevo andare avanti. Anche il Judo ha richiesto tantissimo impegno, ma in entrambe le discipline con tanta forza della vita ho raggiunto importanti obiettivi. Quando mi pongo un scopo devo raggiungerlo. 

Hai definito in passato la ginnastica come “una filosofia di vita”, cosa intendi?

Un amore grande che mi dà tutto: non voglio mai smettere. L’ho detto a tutti, sempre: non rinuncerò mai al mio sogno. Voglio diventare un’allenatrice e lavorare come tecnica di ginnastica artistica. È la mia vita. Ecco cosa significa.

Già sai quindi cosa vuoi fare da grande. Con questa consapevolezza, cosa consigli a chi vuole realizzarsi nelle discipline che tu pratichi con successo? 

Bisogna fare delle rinunce e concentrarsi. E poi è importante essere se stessi, crederci ed essere aperti e integrarsi con le persone che si incontrano lungo il cammino. Per la mia esperienza, è importante stare insieme e confrontarsi con tutti, non deve mai mancare il rispetto. Aggiungo anche che è bello affrontare la preparazione con il sorriso: essere solari aiuta sempre. 

Roberta Battistoni: “Mi importa ci sia bellezza negli occhi”

Hai detto una parola importante: integrarsi.

Sì, esatto è importante. Le persone con cui lavoro sono come sorelle; quando non sono con loro, mi mancano perché lavoriamo sempre insieme. Io non guardo mai all’aspetto fisico, né al resto, mi importa che ci sia una bellezza negli occhi e nel viso. Il resto non conta. 

Cosa ti rende felice quando ti esibisci?

L’emozione che provo quando, ad esempio, faccio una gara o partecipo a un evento. A volte guardo il pubblico e mi vengono le lacrime agli occhi, provo una grande gioia. Quando succede guardo il cielo (si commuove, ndr) e mi dico: ‘ho raggiunto gli obiettivi, ce l’ho fatta’. Ho fatto tanti sacrifici, tanti sforzi. Devo molto al mio papà (si gira verso di lui e gli sorride, ndr), mi ha ispirata e sostenuta sempre. 

Cosa ti dà e ti ha dato lo sport in questi anni?

Tanto coraggio e voglia di lottare, è sempre stato così. Nonostante la fatica, c’è la forza. 

Oggi ricevi questo premio: cosa significa per te? 

C’è tanto dietro questo premio, sono orgogliosa e fiera di me stessa. In queste occasioni, poi, ho la possibilità di trasmettere tutto l’amore che provo nei confronti dello sport e della vita. E sono onorata per questo. 

A chi lo dedichi?

Dedico il riconoscimento in particolare alla mia famiglia che mi sostiene sempre, grazie a loro sono cresciuta e maturata, mi hanno resa indipendente. 

C’è un messaggio che vuoi inviare ai nostri lettori?

Dico grazie. Grazie a chi segue il mio percorso e mi sostiene. Sono emozionata.

 

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