Valorizzare il volontariato, indagine per accertare le skills dei volontari

È il valore aggiunto della nostra Nazione. È quel plus che, attraverso quella catena animata dalla solidarietà, garantisce la coesione sociale ed il bene comune. Il suo ruolo diventa determinante quando i cittadini hanno bisogno di sostegno, di aiuto e di assistenza per far fronte ad ogni tipo di emergenza. È stato così durante i mesi più bui dell’emergenza sanitaria e lo è anche oggi nelle terre alluvionate dell’Emilia-Romagna. Quando il tessuto sociale chiama, il volontariato interviene per fornire la sua risposta efficace ed efficiente ad un bisogno. Quel terzo pilastro dello Stato, rappresentato da Enti, organizzazioni e associazioni che perseguono, senza scopi di lucro, finalità civiche, solidaristiche o di utilità sociale, è l’orgoglio dell’Italia. È lo specchio della volontà degli italiani di non lasciare indietro nessuno, soprattutto chi è più fragile.

Il valore incommensurabile del volontariato

Con i suoi servizi, il volontariato fornisce risposte e genera altresì valore. Un valore indicibile ed incommensurabile. Misurarlo risulta impossibile, mentre è possibile quantomeno valutare l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni offerte o provare a stimare le competenze di coloro che, animati da uno spirito solidaristico, dedicano parte del loro tempo agli altri o ad un’attività di utilità sociale.

Proprio per questo motivo, nelle scorse settimane, il Forum del Terzo Settore e la Caritas italiana, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre, hanno avviato l’indagine “Noi+ Valorizza te stesso, valorizzi il volontariato”, con l’intento di riconoscere le competenze dei volontari. Il primo step è quello di somministrare un questionario specifico ad una vasta platea. Successivamente, sulla base dei risultati, verrà svolta una ricerca che rappresenterà il punto di partenza o la prima, vera milestone per accertare quelle skills che i volontari acquisiscono o sviluppano durante le loro esperienze.

Un’indagine per accertare le competenze dei volontari

Ambiziosa? No, l’indagine, oltre che necessaria, si rivelerà fondamentale per ogni prestazione volontaria offerta da ogni cittadino. Anche di quei giovani tra i 18 e i 29 anni non ancora compiuti che sono impegnati in progetti di Servizio Civile, tanto sul territorio nazionale quanto all’estero. In più di un’occasione gli stessi ragazzi hanno invocato la certificazione delle competenze recepite o conseguite durante il loro anno dedicato alla promozione della solidarietà, dello sport o dell’educazione, all’assistenza e alla tutela delle fasce più deboli della popolazione, alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, alla difesa dell’ambiente e alle attività di cura o di reinserimento sociale.

Il termine ultimo per inviare il questionario è fissato per il 18 giugno. Compilare le domande è semplice: basta accedere alla piattaforma www.noipiu.it e rispondere alle 34 domande delle 4 sezioni (dati socio-anagrafici, attività di volontariato svolte, competenze agite nelle attività di volontariato, motivazioni e visioni).

Nell’anno europeo delle competenze, forse è arrivato il momento di valorizzare il volontariato, attraverso il riconoscimento di quelle skills apprese o messe al servizio della comunità durante l’attività svolta.

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