Milano Cortina 2026: continua il conto alla rovescia per le olimpiadi invernali italiane

Le olimpiadi invernali tornano in Italia: mancano esattamente tre anni all’inizio dei Giochi di Milano Cortina 2026. Il 6 febbraio 2026 – questa la data ufficiale della cerimonia di apertura allo stadio Meazza- rappresenta la terza volta che il Bel Paese andrà ad ospitare i giochi invernali; la prima è stata nel 1956 a Cortina d’Ampezzo, la seconda, invece, a Torino nel 2006. Avremmo, in realtà, dovuto annoverarne anche una terza, ovvero il 1944, ma a causa dello scoppio del Secondo conflitto mondiale si decise di non procedere.

Il 6 marzo 2026, esattamente un mese dopo, avranno luogo i giochi invernali paralimpici.

Il 2026, ad ogni modo, sembra essere lontano; in realtà, il lavoro che una manifestazione sportiva, come quella delle olimpiadi invernali, richiede è lungo e complesso. Tanta burocrazia, tanta organizzazione. 

Lo ha ben spiegato lo scorso ottobre 2022 Giovanni Malagò, Presidente del CONI, in occasione del Festival della cultura paralimpica di Milano: “Sarà indispensabile, una volta insediato il governo e una volta che ci sarà anche l’amministratore delegato, andare a una velocità diversa. Sicuramente non possiamo arrivare poco prima, anche perché abbiamo le Federazioni internazionali che su questo ci pressano”. Inoltre, il numero uno del CONI ha riferito di una vera e propria sfida: “La nostra sfida è una lotta contro il tempo. Ora ci si sono messi anche i rincari e il caro energia, ma per noi le Olimpiadi in Italia sono qualcosa di ancora più importante, per la cultura e per le opere”.

Un’olimpiade sostenibile

Da quella dichiarazione, di cose ne sono successe. È stato istituito formalmente il CdA della fondazione Milano Cortina 2026, che conta 14 membri, ed è stato sottoscritto un accordo con ENI che tra i propri obiettivi ha rendere le olimpiadi “sostenibili”.

Il Direttore Generale Energy Evolution di ENI, Giuseppe Ricci, ha così commentato il sodalizio: Le Olimpiadi Invernali 2026, a tre anni dall’avvio, hanno già parecchi primati e sono tutti in linea con i valori a cui ci ispiriamo. Dall’economia circolare, che ispira la scelta di riutilizzare in maggior parte sedi già esistenti, all’impiego dei nostri biocarburanti fino al nostro approccio alla diversità di genere e inclusione. Il nostro supporto sarà orientato a rendere i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 più sostenibili”.

Anche Giovanni Malagò, designato Presidente della Fondazione, si è espresso favorevolmente sugli accordi raggiunti con ENI: “Siamo felici che un player come Eni abbia deciso di accompagnare la Fondazione Milano Cortina 2026 abbracciando l’ambiziosa sfida di organizzare un’edizione impeccabile dei Giochi. A tre anni dal 6 febbraio 2026, giorno di apertura delle Olimpiadi, ecco un altro ingresso di valore nella nostra squadra e un’iniezione di energia nel percorso verso un evento che ci metterà al centro dell’attenzione del mondo”.

Milano Cortina: La mascotte

Le aspettative, dunque, sono altissime, si lavora instancabilmente perché la manifestazione abbia una riuscita eccellente. Anche durante la 73esima edizione del Festival di Sanremo si è dato spazio ai Giochi invernali: il Direttore artistico e conduttore, Amadeus, ha mostrato in diretta i disegni selezionati realizzati dai ragazzi di due istituti scolastici che rappresentano quelle che, plausibilmente, diventeranno le mascotte delle olimpiadi. Inoltre, il conduttore ha aperto il contest che decreterà il disegno vincente.

Da una parte una stella albina e un bucaneve, due fiori che richiamano forza e resilienza; dall’altra due ermellini che indossano un casco, pronti a cimentarsi nei giochi olimpici e paralimpici. Ricordiamo che le proposte inviate dai vari istituti distribuiti sull’intero territorio nazionale erano 1600, il che denota una grande partecipazione e un forte entusiasmo verso l’evento sportivo. 

La corsa contro il tempo

A discapito del clima di festa che aleggia attorno alla manifestazione, a distanza di tre anni, vi sono delle criticità che devono essere considerate. Come ad esempio la possibilità che Torino torni in ballo con lo spazio Oval del Lingotto che potrebbe ospitare il pattinaggio veloce anche se le capitali dei Giochi sono state ormai identificate in Milano e Cortina; oppure le questioni inerenti agli impianti: i ritardi accumulati sono stati definiti dal Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, “gravi”.

Intervistato dal Sole 24 Ore, Salvini in merito alle strutture che ospiteranno i Giochi invernali ha riferito: “alcune infrastrutture erano state contrattualizzate già in ritardo, con consegna prevista per il 2027, paradossale per un’Olimpiade che si svolgerà nel 2026. Qualcosa è chiaro che non ha funzionato. Ma ora la corsa contro il tempo va fatta soprattutto per le strade”.

Insomma, c’è ancora tantissimo da fare e il tempo scorre veloce. 

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