Sport e turismo, il binomio su cui puntano forte le regioni, Marche in testa

Le Marche non si nascondono. La Regione guidata dal Governatore Francesco Acquaroli punta forte sul binomio sport e turismo. A dimostrarlo non c’è soltanto la scelta di puntare su un testimonial come Gianmarco “Gimbo” Tamberi, campione olimpico nel salto in alto a Tokyo 2020, ma anche la scelta di integrare l’offerta turistica con la promozione di tutte le discipline sportive.

Dalle finali scudetto dei campionati giovanili di calcio a 11 e di calcio a 5, ospitate dal 15 al 30 giugno 2022 nelle città di Ancona, Ascoli, Fermo, Matelica, San Benedetto del Tronto e Tolentino, all’atletica indoor e al ciclismo, i grandi eventi sportivi sono e saranno un asset primario per la promozione e valorizzazione della regione adriatica. Per l’anno 2023 Palazzo Raffaello, come ribadito in una nota stampa, destinerà 232 mila euro al finanziamento di manifestazione realizzate da Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche senza scopo di lucro, Federazioni Sportive associate a CONI e CIP ed Enti locali.

Sport e turismo: un binomio vincente che le Marche vorrebbero sfruttare

Il turismo declinato nello sport rappresenta un’opportunità di sviluppo, un’occasione unica per generare delle ricadute positive sul tessuto sociale della regione. Far crescere un comparto, del resto, significa attrarre investitori, ma anche creare occupazione.

Dal BIT di Milano – Borsa Internazionale del Turismo, affrontando il tema del binomio vincente sport – turismo, l’assessore regionale allo sport, Chiara Bondi, ha toccato un altro aspetto che le Marche e la Giunta dovranno rafforzare: la continuità. “Quando si ospita un evento internazionale – ha sottolineato l’assessore Bondi -, sarebbe importante creare le condizioni per continuare ad ospitarlo anche nelle successive edizioni, capitalizzando l’esperienza acquisita e la notorietà ricevuta dall’evento stesso”. Per il membro della giunta Acquaroli, poi, è opportuno che venga potenziato il ruolo delle campagne marketing nella promozione di eventi e competizioni sportive.

Lo sport determinate ricadute sul territorio.

Non solo grandi eventi, il turismo sportivo su due ruote è in forte crescita

Oggi, come si evince dall’edizione 2023 del rapporto dell’Osservatorio Valore Sport, il segmento sportivo rappresenta il 10% del turismo mondiale. Un dato importante che l’Italia, grazie al suo potenziale storico, artistico, culturale, enogastronomico e paesaggistico, può e deve sfruttare. Per farlo e per recuperare il valore di mercato pre-pandemia, quando il binomio valeva nel nostro Paese 7,6 miliardi di euro, servono scelte strategiche e programmi lungimiranti. Proprio come gli intenti della Regione Marche.

In linea con la visione marchigiana, anche se più orientata ad un turismo sportivo accostato al trasporto sostenibile, la Regione Emilia-Romagna. Il cicloturismo può diventare un segmento strategico per valorizzare le bellezze della via Emilia e della Riviera romagnola.  Con una quota di spostamenti su bicicletta del 10% ed una densità di piste ciclabili di 67,4 km ogni 100.000 km quadrati di territorio, l’Emilia Romagna punta a rafforzare la sua offerta di piste ciclabili (tra ciclabili, ciclopedonali e ciclovie si contano oltre 1.120 chilometri) con degli interventi volti a sviluppare una mobilità ciclistica in sicurezza, a favorire i trasferimenti casa-lavoro e casa-scuola dei suoi cittadini e a promuovere il cicloturismo verso le città d’arte e le aree naturalistiche della regione.

Una scelta che può diventare determinante per potenziare ancor di più la straordinaria offerta turistica dell’Emilia-Romagna. Stando ai dati forniti dal 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia, i turisti su due ruote rappresentano il 4% del totale ed il loro impatto sull’economia non è per nulla trascurabile. Nel 2022, ad esempio, il valore generato dal cicloturismo è stato pari a 4 miliardi di euro.

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