Gimbe, campagna vaccinale Covid in Italia: l’analisi della Fondazione

Lo scorso 26 gennaio, l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha pubblicato un report che aveva il compito di analizzare la copertura vaccinale anti-Covid degli over 60 nei Paesi europei. Solo 6 Paesi su 30 non hanno fornito i dati necessari, tra cui l’Italia. Il Gimbe ha quindi reperito i dati inerenti alle somministrazioni del vaccino anti Covid nel Bel Paese per comprendere l’andamento della campagna vaccinale. I numeri riportati sono stati estratti dalla dashboard del Ministero della Saluto e fanno riferimento alla campagna vaccinale 2023/2024. 

Campagna vaccinale Covid: il confronto tra Italia e gli altri Paesi

Nella fascia 60-69 anni, come spiega il Gimbe, con una copertura nazionale del 5,7%, l’Italia si colloca al 14° posto. Sono 13 i Paesi che invece hanno raggiunto coperture superiori: dal 6,6% della Repubblica Ceca al 43,5% della Danimarca. 11 paesi hanno raggiunto coperture inferiori alle nostre: dal 5,4% di Cipro allo 0% della Romania 

Per quanto riguarda la fascia 70-79 anni, con una copertura nazionale dell’11%, l’Italia è 15a. 14 paesi hanno raggiunto coperture superiori a quelle dell’Italia: dal 13% del Lussemburgo all’80,4% della Danimarca. 10 paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 6,9% del Liechtenstein allo 0% della Romania.

Infine gli over 80, con una copertura nazionale del 14,4%, l’Italia si posiziona 14a. 13 paesi hanno raggiunto coperture superiori a quelle dell’Italia: dal 15,8% della Repubblica Ceca all’88,2% della Danimarca. 11 paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 13,5% dell’Estonia allo 0,01% della Romania.

Il commento di Nino Cartabellotta

Le coperture raggiunte in Italia per tutte le fasce di età over 60 anni – commenta Cartabellottadocumentano un sostanziale fallimento della campagna nazionale di vaccinazione anti-COVID-19. I tassi di copertura del 5,7% per la fascia 60-69 anni, dell’11% per la fascia 70-79 anni e del 14,4% per gli over 80 ci collocano solo davanti ai paesi dell’Europa dell’Est (eccetto la Repubblica Ceca che ci precede in tutte le fasce d’età e l’Estonia per i 60-69 e i 70-79 anni), a Grecia, Malta, Liechtenstein e, solo per gli over 80, Cipro”.

Cartabellotta, poi aggiunge che i risultati ottenuti in Italia sono molto distanti da quelli centrati in altri Paesi dell’Europa Settentrionale “ma anche da Spagna, Portogallo e Francia: paesi dove le coperture per le tre fasce di età documentano campagne vaccinali efficaci per tutti gli over 60, con percentuali di copertura crescenti con la fascia di età”. 

Il confronto tra le Regioni

Il documento altresì indaga anche l’andamento della campagna vaccinale tra le singole Regioni italiane e quanto emerge determina, ancora e sempre, un gap importante tra il Nord e il Sud della Penisola

Andando per gradi, nella fascia 60-69 anni: 10 Regioni si collocano sopra la media nazionale: dal 5,9% del Piemonte all’11% della Toscana. 11 Regioni si trovano sotto la media: dal 5,6% dell’Umbria allo 0,9% della Sicilia.

Gimbe vaccini Covid

Mentre per la fascia 70-79 anni a fronte di una copertura nazionale dell’11%, 9 Regioni si collocano sopra la media nazionale: dall’11,5 dell’Umbria al 21,4% della Toscana. 12 Regioni si trovano sotto la media: dal 10,6% del Veneto all’1,8% della Sicilia.

Per quanto riguarda gli over 80, invece, a fronte di una copertura nazionale del 14,4%, 9 Regioni si collocano sopra la media nazionale: dal 14,6% dell’Umbria al 26,3% della Toscana. 12 Regioni si trovano sotto la media: dal 14% di Veneto e Lazio, all’1,9% della Sicilia.

Anche in questo caso, Cartabellotta fa il punto, rilevando una “frattura strutturale” tra il Nord e il Sud, elemento che caratterizza, tra gli altri, il Sistema Sanitario Nazionale. “le Regioni meridionali non solo si trovano al di sotto della media nazionale – spiega il Presidente della Fondazione Gimbe –  ma sono tutte a fondo classifica con coperture vaccinali simili a quelle dei paesi dell’Europa orientale. Anche i risultati della Toscana, che raggiunge le percentuali più elevate di copertura vaccinale nelle tre fasce di età (rispettivamente 11%, 21,4% e 26,3%), rimangono molto lontani da quelli dei paesi del Nord Europa”. 

Campagna vaccinale Covid: “un flop clamoroso

La Fondazione Gimbe, dunque, asserisce il “flop” della campagna vaccinale. “L’analisi dei dati relativi alle coperture vaccinali in Italia per gli over 60 e i confronti con il resto dell’Europa – condivide Cartabellotta – documentano un clamoroso flop della campagna vaccinale anti-COVID nella stagione autunno-inverno 2023-2024, nonostante le raccomandazioni della Circolare del Ministero della Salute del 27 settembre 2023 che ha fatto seguito a quella preliminare del 14 agosto 2023”. 

Le cause sarebbero da ricercarsi nella disinformazione sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini e nel ritardo nella consegna e della distribuzione dei vaccini stessi. 

“E se da un lato è evidente che molti di questi problemi dipendono dalle Regioni, come documentato dal gap Nord-Sud – conclude il Presidente – il confronto con i Paesi europei inclusi nel report dell’ECDC dimostra che anche le Regioni italiane con i tassi di copertura più elevati sono molto indietro rispetto ai paesi europei dove la campagna vaccinale ha funzionato. Segnale evidente che della campagna vaccinale anti-COVID le Istituzioni centrali hanno parlato poco e “a bassa voce”, peraltro disturbata dal rumore di fondo di quei politici che hanno alimentato la sfiducia nei vaccini per non perdere il consenso della frangia no-vax”. 

Il ministro della Salute Orazio Schillaci: “Covid sotto controllo, monitoriamo

Nel frattempo, lo scorso 14 gennaio il Ministro della Salute, Schillaci, ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero chiarendo innanzitutto la volontà da parte dell’esecutivo di “migliorare la governance del sistema e stringere un nuovo ‘patto’ con le Regioni e con i cittadini, superando la logica negoziale dei patti della salute, attraverso un Nuovo Piano Sanitario Nazionale che contenga obiettivi strategici, priorità, linee di azione, risorse da mettere in campo e tempi per la loro realizzazione”

Secondo poi, in materia di Covid e vaccini ha spiegato che la situazione, quantomeno rispetto ai contagi, è sotto controllo. Tant’è che “i dati dell’ultimo bollettino settimanale indicano un calo dei contagi, dei decessi e dei ricoveri ospedalieri. Come per l’influenza, è disponibile il vaccino: abbiamo anticipato la distribuzione alla fine di settembre ed è stato consegnato alle Regioni, anche quello proteico”.

D’altra parte, Schillaci ha prorogato l’ordinanza per l’obbligo delle mascherine all’interno dei presidi ospedalieri e in generale nelle strutture sanitarie al cui interno sono collocati pazienti fragili. “Ritengo – ha aggiunto – debba prevalere il buon senso e la responsabilità di ognuno di noi: se ho sintomi influenzali o simil influenzali, evito di far visita ai nonni anziani o a persone fragili. E se proprio c’è necessità di farlo, ad esempio per assisterli, è bene proteggerli”.

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