È arrivata nella giornata di ieri, 19 giugno, l’approvazione del decreto per la certificazione delle competenze dei volontari, che rientra nella Riforma in favore delle persone anziane. “Dopo 8 anni”, ha spiegato il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, “le istituzioni riconoscono il valore di chi sceglie gratuitamente di aiutare il prossimo”.
In effetti, l’approvazione del provvedimento consente sì alle persone di approcciare al mondo della solidarietà con la logica del sostegno, ma anche di rendere spendibile questo impegno in altri ambiti, come quello del lavoro e dello studio.
Certificazione delle competenze dei volontari: il decreto
“Il secondo decreto approvato – ha spiegato Bellucci in una nota stampa – riguarda le Linee guida per la definizione degli standard formativi degli assistenti familiari impegnati nelle attività di supporto e assistenza alle persone anziane non autosufficienti”.
A noi di risorse.news, a pochi mesi dall’inizio del mandato, Bellucci aveva spiegato in un’intervista che per lei si tratta di una Riforma vitale per il Paese, considerando che “Siamo la prima Nazione in Europa per numero di anziani, la seconda nel mondo dopo il Giappone e abbiamo un ritardo più che ventennale rispetto alle riforme strutturali in favore degli anziani”.
Inoltre, aveva aggiunto che si tratta di un passo importante per dare dignità alla terza età e consentire agli anziani “piena inclusione nella nostra società, rispetto a quella assistenza di prossimità territoriale socio-sanitaria che deve vedere nella propria casa il luogo privilegiato di assistenza per gli anziani”.
Dunque, con l’ok al decreto, la riforma va a dotarsi di un nuovo strumento operativo “essenziale per garantire qualità, competenza e uniformità nei percorsi formativi del personale addetto all’assistenza e alla cura”.
Va da sé che questo criterio mette anche nelle condizioni di rafforzare in Italia le reti di solidarietà; a tutti gli effetti si va a riconoscere il pieno valore del volontariato e dei servizi di assistenza.
L’onorevole ha riferito anche che l’intenzione primaria è rispondere concretamente ai bisogni della cittadinanza, un’azione che va ricercata anche nel lavoro di potenziamento che il Governo guidato da Giorgia Meloni sta svolgendo nei confronti del Terzo Settore.
In tal senso, si ricorda che solo alcuni giorni fa è arrivato l’ok del Cdm al decreto presentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che recepisce la Comfort Letter della Commissione Competition dell’Unione Europea. In pratica, “un’approvazione cruciale per mettere in sicurezza e dare stabilità ai regimi fiscali agevolati in favore degli Enti di Terzo Settore”, così come ha chiarito la stessa Bellucci.
Cosa cambia per i volontari
Tecnicamente, per coloro che si dedicano al volontariato si apre la possibilità di ottenere una certificazione, solo dopo aver effettuato almeno 60 ore durante l’anno, che attesti l’impegno e che sia spendibile sia nel lavoro, anche per i concorsi pubblici. Una misura che fa il paio con il 15% dei posti riservati nei concorsi pubblici a coloro che abbiano concluso con successo il percorso di operatori volontari del Servizio Civile Universale.
“Abbiamo finalmente approvato un decreto per la certificazione delle competenze dei volontari – ha comunicato poi Bellucci in un video pubblicato sui social – da oggi le istituzioni riconoscono il valore di chi sceglie gratuitamente di aiutare il prossimo con un semplice, ma anche potente, atto volontario teso alla costruzione del bene comune”.
Poi è entrata nel dettaglio, specificando: “A chi svolge almeno 60 ore di volontariato in un anno, saranno riconosciute le competenze acquisite da spendere nel proprio percorso di studi, nel lavoro ma anche nei concorsi pubblici. È una ricchezza per la persona, è anche una ricchezza per la nostra società. In questa Italia c’è un modello di solidarietà sociale e di volontariato; una tradizione unica e noi come Governo continueremo sempre a valorizzarla e a promuoverla”.