Offline, disconnected. Che mondo sarebbe senza un dispositivo elettronico in grado di connettersi ad una rete? Impossibile? Drammatico? Anacronistico? Forse, tutte e tre le soluzioni sarebbero adeguate. Anzi, qualcuno potrebbe vivere questa situazione con ansia, agitazione e stress. Perché essere online è la normalità. Allontanarsi da un device, spegnerlo o disconnetterlo è un lusso che solo poche persone possono permettersi. Il 6 maggio, invece, qualcuno potrà vivere un’esperienza insolita: resistere per almeno 4 ore senza smartphone e senza la possibilità di accedere ad un’App di comunicazione. A Fabriano, dopo l’esperienza del 2019, ritorna il secondo Disconnect Day.
Perché il Disconnect Day
“Il Disconnect Day – come ha riferito Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Di.te, in occasione della conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso la sede della Regione Marche – sarà un momento che metterà tutti alla prova per resistere senza smartphone per almeno 4 ore e riprendere contatto col territorio e la realtà intorno a noi, vissuta spesso distrattamente con gli occhi rivolti al cellulare. Il Disconnect Day sarà un’occasione per staccare la spina, mettersi offline e prendersi cura delle nostre autentiche relazioni all’aperto“.
L’evento di Fabriano non è una provocazione o un suggerimento a boicottare la tecnologia. È una giornata di sensibilizzazione sull’utilizzo consapevole dei dispositivi smart, un incoraggiamento a riappropriarsi di quella socialità che si basa sul contatto umano ed un invito a riflettere sul benessere digitale. Perché un’esposizione troppo elevata e continuativa ad un supporto hi-tech può presentare anche dei rischi.
Quali sono i rischi del trascorrere troppo tempo dinanzi ad uno schermo dello smartphone?
“Mediamente guardiamo il cellulare 150 volte al giorno – ha aggiunto il Dott. Lavenia -, ce l’abbiamo a fianco del piatto quando andiamo a cena, ebbene i dati di una ricerca molto importante dell’associazione nazionale Di.Te. In collaborazione con l’associazione italiana di Pediatria condivisa ci dice che nei primi 4 anni di vita svezziamo i bambini con lo smartphone, quasi il 50% dei genitori lo fa.
Altro dato interessante è che quasi il 30% dei genitori tende a calmare il proprio figlio attraverso l’utilizzo di uno schermo. E già uno schermo passivo aumenta il rischio di provocare disturbi dell’attenzione: nei primi 24 mesi di vita un bambino esposto per 1 ora e mezzo al giorno davanti alla tv, a 5 anni avrà il 35% di probabilità in più di avere disturbi relazionali o deficit di attenzione o iperattività. Ecco, il Disconnect day vuole informare sui rischi, prevenirli e aiutare a fermarsi in tempo”.
Riusciranno gli impavidi partecipanti al Disconnected Day a vivere 4 ore della loro vita senza cellulare e a godersi la città senza distrazioni e senza rumori?