Com’è percepita la salute tra i banchi delle scuole italiane?

Uno studente su tre, iscritto agli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado, non conoscerebbe il proprio medico di famiglia. A rivelarlo è un’indagine condotta dal GIMBE tra il febbraio 2023 ed il febbraio 2024. La fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, dopo aver realizzato 8 incontri nelle scuole superiori di Bologna e coinvolto 775 alunni, ha effettuato un sondaggio per testare la conoscenza del Servizio Sanitario Nazionale da parte di un target speciale, ossia quegli adolescenti che sono passati dall’essere seguiti e visitati da un pediatra ad un medico di base.

Il fatto che uno studente su tre non conosca il proprio medico di medicina generale – ha dichiarato il Presidente del GIMBE, Nino Cartabellottainvita a riflettere sull’attuale modello di passaggio dal pediatra di libera scelta al medico di base. Un passaggio esclusivamente burocratico, dove non esiste alcuno scambio di informazioni tra chi ha seguito prima il bambino e poi l’adolescente e chi deve assisterlo dai 14 anni in poi. Peraltro in un momento particolarmente delicato come quello della fase adolescenziale”.

Salute: il sondaggio

La scarsa conoscenza del primo punto di accesso al Servizio Sanitario Nazionale fa da contraltare alla risposta relativa alla domanda su quali sono i protagonisti della salute. La drammatica esperienza del covid ha sensibilizzato le nuove generazioni, perché l’89,2% dei giovani ha infatti indicato la triade uomini, animale e ambiente.

Dall’indagine si evince altresì che gli studenti sono consapevoli del gap di accesso alle cure tra nord e sud (77,3%) e che è necessario investire ancora molto sul tema degli screening oncologici (il 56,7% crede erroneamente che fare più test di screening rappresenti sempre e comunque un vantaggio) e sul corretto utilizzo di antibiotici per combattere le infezioni alle alte vie respiratorie (il 45% del campione dichiara di aver ricevuto una prescrizione antibiotica “più volte”).

La fondazione che promuove e realizza attività di formazione e ricerca in ambito sanitario, dopo aver illustrato i risultati della sua indagine, è sempre più convinta che bisogna guidare i giovani, sin dall’età scolastica, alla piena conoscenza del Servizio Sanitario Nazionale e alla contezza del ruolo e del valore della salute nella vita di ciascuno di noi e dell’intera comunità.

Dopo aver lanciato nel gennaio 2023 il progetto “La Salute tiene banco”, ora l’iniziativa del GIMBE vuole uscire dal territorio bolognese per abbracciare gli studenti delle altre province emiliano-romagnole e, perché no, d’Italia. Raggiungere anche l’obiettivo minimo, ovvero organizzare sei incontri nella regione, non è semplice. Per questo motivo, il presidente Cartabellotta ed il suo gruppo di lavoro hanno avviato una campagna di crowdfunding. Grazie all’aiuto dei sostenitori, potranno portare avanti la loro causa e far decollare il progetto che a scuola promuove la salute.

Salute e benessere psicologico: il MIM firma un protocollo con l’Ordine Nazionale degli Psicologi

C’è poi un altro tema, che tiene banco ormai da diverso tempo, ovvero quello della cura della salute mentale, soprattutto dei più giovani. In tal senso, va segnalato l’impegno del Governo per sensibilizzare sull’argomento e intraprendere iniziative tangibili.

Oltre alla proroga del bonus psicologo (è possibile presentare domanda fino al 31 maggio), lo scorso 19 marzo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, hanno firmato un protocollo triennale volto a supportare il mondo della scuola nelle possibili azioni per la prevenzione delle forme di disagio psicologico e di promozione del benessere, considerando gli studenti e le loro famiglie, i docenti, i dirigenti e il personale della scuola.

Come si arriva alla firma del protocollo

Come si chiarisce in una nota diffusa dal MIM, si arriva alla firma del protocollo a seguito dei gravi episodi di violenza che hanno coinvolto giovani e giovanissimi. Si è quindi ritenuto necessario promuovere nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado la cultura del rispetto della persona.

La collaborazione sottoscritta la scorsa settimana, pertanto, intende fare prevenzione in materia di disagi psico-comportamentali di studentesse e studenti, e promuovere il benessere psico-relazionale nei confronti di tutti i soggetti che compongono il mondo scuola. Per far sì che gli obiettivi vengano raggiunti con successo, sarà costituito un apposito Comitato paritetico, composto da due rappresentanti per ciascuna delle parti e coordinato dal rappresentante del Mim.

L’iniziativa è stata accolta con favore; il benessere psicologico, soprattutto in età evolutiva, rappresenta una priorità per la salute di ragazze e i ragazzi. I social hanno dato risalto, a più riprese, alla voce dei giovani che chiedono maggiore supporto e ulteriori possibilità in materia di ascolto e prevenzione.

In cosa consiste

Ambo le parti, dunque, si impegnano ad avviare, in via sperimentale, la progettazione di presìdi territoriali di esperti psicologi a supporto delle scuole volti a favorire il superamento delle fragilità evolutive nei contesti scolastici. In tale equazione vengono considerate anche le condizioni di svantaggio sociale e culturale che, inevitabilmente, vanno a ostacolare i processi di socializzazione e partecipazione alla vita della comunità scolastica. Inoltre, il protocollo prevede anche un sostegno alle istituzioni scolastiche per quel che riguarda la lotta al bullismo e al cyberbullismo. 

Ci prendiamo a cuore – ha dichiarato il Ministro Valditara – il benessere psicologico dei nostri giovani con un’azione che coinvolge oggi anche l’Ordine degli Psicologi per aiutare gli studenti a superare fragilità e per favorire il loro successo formativo”.

Lazzari ha invece condiviso quanto segue: “Quello stipulato oggi è un protocollo di vasta portata che va incontro alla necessità di una visione di sistema che attraverso la psicologia scolastica si occupi della prevenzione e della promozione delle risorse psicologiche dei nostri giovani, per intercettare precocemente le potenziali situazioni di disagio”.

Poi ha concluso: “Oggi riprendiamo un percorso concreto per l’inserimento della consulenza psicologica nella scuola a servizio di tutta la comunità scolastica, che è fortemente attesa in particolare dagli studenti e dalle famiglie”.

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