Guarda il video-servizio sulle 3 parole che hanno caratterizzato il convegno “Lo sport paralimpico generatore di speranza”
Ci sono parole che fanno la differenza e che segnano in maniera indelebile i nostri tempi e pure il nostro mondo. Quelle emerse dal confronto tra Luca Pancalli e Suor Alessandra Smerilli, andato in scena alla LUMSA lunedì 28 aprile, in occasione del convegno “Lo Sport Paralimpico Generatore di Speranza”, sono servite a fornire un contributo prezioso al miglioramento della società e a ribaltare quei paradigmi che spesso hanno condizionato lo sport paralimpico, non solo di vertice.
Tre sono stati i termini che hanno caratterizzato il dialogo empatico tra il presidente del CIP e l’economista, nonché Consigliere di Stato dello Stato Città del Vaticano. Il primo è rappresentato dal sostantivo contaminazione.
“Contaminare – ha affermato il Presidente del CIP – è un verbo che si addice, perché credo che lo sport sia molto di più di quello che noi intendiamo. Lo sport è un pezzo di politiche pubbliche del paese sulle quali investire per raggiungere risultati sportivi che ci inorgogliscono e per costruire un paese minore. Perché, come poi il santo padre ricordava, lo sport a un generatore di comunità, di educazione di formazione“.
Lo sport è anche generatore di opportunità
Cita Papa Francesco, Luca Pancalli, e al tempo stesso è chiaro il richiamo alla funzione sociale e pedagogica dello sport, a quei valori positivi che possono diventare delle virtù e pure a quelle particolari condizioni che garantiscono lo sviluppo del singolo individuo e della collettività. La seconda parola che si è distinta nel corso del dialogo è stata opportunità.
“Laddove non esistono opportunità – ha continuato Pancalli -, non esiste rispetto della dignità delle persone. Occorre che qualsiasi cittadino abbia le medesime opportunità di poter raggiungere i risultati che si prefigge nella vita. Garantirlo è compito di uno Stato che si dice civile, solidale ed equo“.
Suor Alessandra Smerilli, Segretaria di Stato del Vaticano: “Investire nello sport aiuta a fare emergere la qualità delle persone”
Per garantire pari opportunità, per rendere accessibile lo sport ad ogni singolo individuo e pure per esaltare le abilità, le potenzialità e il talento di ogni atleta, occorre chiamare in causa un altro termine, una parola di natura economica come investimento.
“La giornata di oggi – ha aggiunto Suor Alessandra Smerilli – è stata un investimento nella diffusione di una cultura di cui abbiamo bisogno di essere impregnati, che è la cultura dell’inclusione e del non esistono temi, problemi o disagi. Esistono persone, con il proprio nome, che hanno tutti diritto alle medesime opportunità. Lo sport diventa così un generatore di inclusione, di comunità ma anche di speranza.
Investire nello sport aiuta a fare emergere le qualità delle persone, la loro capacità di resilienza e il suo valore educativo. Quindi, è importante investire in educazione, parliamo di educazione allo sport, e nello sport inclusivo“.
A margine del convegno, contrassegnato da parole come contaminazione, opportunità ed investimento, ma anche da riflessioni, testimonianze, valori e concetti, l’auspicio di Suor Alessandra Smerilli è racchiuso in una citazione di Don Bosco.
“Ogni giovane, ogni persona – ha concluso la Segretaria di Stato dello Stato di Città del Vaticano – ha un punto accessibile al bene. È compito dell’educatore trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Io spero che tante corde sensibili oggi abbiamo avuto qualche vibrazione per dire che anche io posso fare qualcosa in più, anche io posso far parte di questa grande squadra che vuole cambiare la cultura, affinché sia una cultura più inclusiva“.
