L’emozione dello sport non avrà più barriere per i tifosi con disabilità visive grazie a “Connect Me Too“, un innovativo sistema di audiodescrizione che sta rapidamente guadagnando terreno nel panorama sportivo italiano.
Nato da un’idea di CMT (Communications Meets Translations) nel 2019, il progetto mira a rendere gli eventi sportivi pienamente accessibili, permettendo a tutti di vivere l’intensità della competizione dal vivo.
Un racconto descrittivo per un’esperienza immersiva
“Connect Me Too” si distingue dunque per la sua capacità di offrire una cronaca iperdescrittiva dell’evento.
Non stiamo parlando di una semplice radiocronaca, ma di un racconto dettagliato che non tralascia alcun aspetto: dal colore delle maglie al taglio di capelli dei giocatori, dalle espressioni facciali all’atmosfera sugli spalti.
Audiodescrittori professionisti, appositamente formati, trasmettono in tempo reale tali informazioni essenziali tramite un’applicazione scaricabile su smartphone, che si connette via link o QR Code. Ciò permette ai tifosi di immergersi completamente nell’azione, percependo ogni sfumatura visiva attraverso il suono.
L’impegno per l’accessibilità nello sport europeo
L’iniziativa riflette quindi un trend sempre più in crescita, che riguarda una maggiore attenzione verso l’accessibilità nel panorama sportivo globale.
Organismi come la UEFA hanno da tempo posto l’accessibilità come una priorità, promuovendo linee guida e iniziative come “AccessibAll“, nata per rimuovere le barriere che impediscono alle persone con disabilità di partecipare pienamente al calcio.
La UEFA collabora inoltre con federazioni e club per migliorare le infrastrutture, i servizi e l’esperienza generale per i tifosi con disabilità, con l’obiettivo di rendere il calcio un’opportunità per tutti.
“Connect Me Too” è un esempio lampante di come la tecnologia e la sensibilità umana possano camminare di pari passo per realizzare questa visione, con l’obiettivo comune di rendere lo sport sempre più accessibile e inclusivo per tutti.
Dalla Serie A al Basket, un modello di inclusione crescente
“Connect Me Too” ha già dimostrato la sua efficacia in diverse discipline e contesti. Inizialmente concepito per gli stadi di calcio, come dimostra la collaborazione con AC Milan e Fondazione Istituto Ciechi Milano per “San Siro per tutti” dal 2019, l’iniziativa ha già esteso il suo raggio d’azione.
Il calcio pioniere del progetto
Oltre che dal Milan, il servizio è stato utilizzato da numerosi club di Serie A e B (come Genoa, Inter, Lecce, Juventus, Reggiana, Hellas Verona) e dalla Nazionale Italiana.
ll Como 1907 ha annunciato di essere l’ultima squadra italiana a implementare “Connect Me Too”. L’iniziativa, già attiva allo Stadio Sinigaglia, ha permesso ai sostenitori lariani con disabilità visive di immergersi completamente nell’emozione delle partite, superando ogni barriera.
Il progetto è stato impiegato altresì in partite di rilievo mondiale come Italia-Germania, disputata a Marzo. Decine di tifosi ipovedenti hanno avuto così la possibilità di sedersi sugli spalti di San Siro e di seguire il match.
La FIGC ha recentemente riproposto l’idea, in occasione della partita tra la Nazionale italiana e quella moldava, andata in scena al Mapei Stadium di Reggio Emilia. CMT Translation ha trasformato la partita in un’esperienza completamente nuova per 32 tifosi non vedenti. Per novanta e più minuti di gioco sono stati accompagnati dalla voce di Enrico Boiani, audiodescrittore ufficiale della Nazionale Italiana, che veniva diffusa dall’app tramite gli auricolari dei loro smartphone.
Il Basket in campo per l’accessibilità
Anche il mondo della pallacanestro italiana ha sposato in pieno l’iniziativa. L’esordio è avvenuto infatti in grande stile durante la Supercoppa LNP 2024 Old Wild West, ospitata al Modigliani Forum di Livorno, dove la collaborazione con CMT Translations ha assicurato che le intense emozioni della Final Four fossero pienamente accessibili a tutti i tifosi.
Tra le squadre di basket, è stata l’Olimpia Milano l’ultima ad usufruire di tale servizio, in occasione della semifinale contro la Virtus Bologna.
La trasmissione è avvenuta in diretta e senza ritardi grazie alla nuovissima applicazione di CMT Translation, scaricabile sia dal Play Store di Android che dall’Apple Store, che sfrutta la velocità delle reti 4G e 5G.

“Connect Me Too” debutta altresì con la FIR
Il sistema infine è facilmente adattabile e può essere impiegato in qualsiasi palazzetto o struttura e per seguire qualsiasi sport, inclusa la Nazionale italiana di Rugby.
In particolare, il servizio di audiodescrizione ha debuttato con successo con la Federazione Italiana Rugby, in occasione dell’ultima edizione Sei Nazioni, rendendo il torneo più inclusivo per le tifose e i tifosi ciechi, ipovedenti e pluridisabili visivi.
Dopo l’esordio nella partita contro la Francia, il servizio è stato riproposto nella successiva sfida casalinga della Nazionale Italiana contro l’Irlanda, permettendo ai tifosi di ritornare allo Stadio Olimpico e di immergersi nuovamente nell’atmosfera del Six Nations.
Foto concesse da CMT