Il valore dello sport è un argomento molto discusso oggi. Praticare un’attività sportiva non è semplicemente svolgere un’attività fisica o ricreativa, ma significa seguire un percorso educativo, formativo e di grande impatto sociale. Dal benessere psicofisico alla socializzazione, lo sport è un mezzo di benessere a 360 gradi.
Durante la Giornata del Premio Città di Roma – XI Edizione sono state numerose le premiazioni di coloro che hanno contribuito alla diffusione della cultura dello sport. La Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport è stata una delle 10, tra personalità ed organizzazioni, a ricevere il prestigioso riconoscimento di OPES.
Presieduta da Daniele Pasquini (in precedenza, nel suo consiglio di amministrazione siedeva anche Andrea Abodi, attuale Ministro per lo Sport e i Giovani, n.d.r.), collabora con il Pontificio Consiglio della Cultura, la Santa Sede e la CEI, lavorando su due principi fondamentali: la promozione dei valori educativi dello sport e l’organizzazione di eventi culturali e formativi. È stata istituita nel 2008, prendendo il nome da Papa Giovanni Paolo II, il quale affermava: “Lo sport è degno della persona umana”.
L’Istituto di via della Conciliazione basa il suo principio e la sua filosofia sulla visione cristiana e sul valore dell’attività sportiva, indirizzato in particolare ai più giovani. Per raggiungere i suoi nobili obiettivi, si affida alla potenza degli oratori, luoghi di aggregazione dove giocare, avvicinarsi ad una disciplina sportiva e crescere con dei sani principi cristiani.
Il presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, Daniele Pasquini, ha dichiarato a Risorse.news: “Oggi stiamo in prima linea sul fronte degli oratori e delle parrocchie per promuovere una nuova visione, una nuova modalità di portare lo sport all’interno dei luoghi di aggregazione. Sappiamo che gli oratori da sempre sono un bacino importante di campioni dello sport, in cui si promuove la cultura della pratica sportiva, ma sono soprattutto luoghi di educazione, sempre attraverso lo sport. Il mondo cambia, cambia velocemente, anche gli oratori e le parrocchie hanno bisogno di cambiare il loro modello pastorale.”

“Sport e vita cristiana”: lo sport come un percorso di crescita spirituale e umana
Sport e vita cristiana è un tema centrale di Giovanni Paolo II, ma anche una nota pastorale della Commissione Ecclesiale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport e della CEI (Conferenza Epsicopale Italiana) da cui la Fondazione basa il suo pensiero: lo sport non solo come competizione, ma anche espressione di lealtà, coraggio, solidarietà. Lo sport diventa quindi “una palestra di vita”, di educazione fisica e morale.
Vivere lo sport, secondo la fede cristiana, significa allenare il proprio corpo e la propria anima a superare ostacoli, difficoltà sempre maggiori.
Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport
La Fondazione sottolinea che l’attività sportiva favorisce l’inclusione sociale e l’accoglienza di ciascuno, garantendo a tutti il diritto di partecipare e crescere grazie alla pratica sportiva. Attraverso percorsi formativi e iniziative educative, lo sport diventa un veicolo per educare i giovani non solo al benessere fisico, ma anche a valori etici e sociali, contribuendo a costruire comunità più inclusive e rispettose.
Ma come si riesce a promuovere l’inclusione sportiva tra i giovani?
L’inclusione sportiva tra i giovani si promuove tramite varie azioni: l’accessibilità possibilmente gratuita, ambienti accoglienti, sicuri e inclusivi, la formazione di allenatori e operatori, con campagne di sensibilizzazione e nel garantire la giusta tutela e sicurezza. Riguardo la formazione di allenatori e operatori, il presidente Daniele Pasquini, durante la Giornata del Premio Città di Roma, ha ribadito un concetto:
“All’interno degli oratori si pratica anche tantissimo sport. Forse, è una delle attività più visibili all’interno dei luoghi di una parrocchia. La Fondazione si mette a servizio della comunità per la formazione degli educatori sportivi, dei dirigenti sportivi; una formazione che non è semplicemente un aspetto tecnico, ma è anche un aspetto umanistico. Bisogna far sì che questi tecnici, istruttori, allenatori, dirigenti e manager sportivi siano anche e soprattutto degli educatori. Quindi, hanno bisogno anche di competenze pedagogiche.”
I principali progetti della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport
Sui progetti e sul prezioso lavoro delal Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, Pasquini ha puntualizzato:
“Il lavoro della fondazione sin dalla nascita è stato un lavoro culturale, formativo e di sensibilizzazione, fatto in collaborazione con il Vaticano, con la Conferenza Episcopale Italiana proprio per far sì che i valori dello sport nello sport e non solo possano esprimersi al meglio. Abbiamo organizzato tantissimi convegni, percorsi formativi. Uno è stato un Summit Internazionale nel 2022, organizzato all’interno del Vaticano proprio con Papa Francesco, le massime istituzioni dello sport, il CIO, l’ONU, le federazioni sportive internazionali e il mondo dell’associazionismo di base. È stato un momento molto bello, molto forte, in cui è stata anche promossa e siglata da tutte queste istituzioni una dichiarazione sullo “SPORT PER TUTTI”, coeso, accessibile e a misura di ciascuno.”
Sono stati numerosi i progetti della Fondazione, volti a promuovere la salute, l’inclusione sociale, l’istruzione attraverso i valori cristiani e sportivi. Alcuni dei principali progetti sono: la maratona “Correre sulle orme di San Paolo”, un evento sportivo internazionale che unisce i valori cristiani e sportivi con varie tappe tra cui Betlemme, Gerusalemme, passando, poi, per la Grecia, con tappa conclusiva a Roma in piazza San Pietro.
Quindi, la Campagna Nazionale per la promozione dello sport nei luoghi educativi, un’iniziativa svolta nelle parrocchie per far conoscere ed educare i giovani ai valori dello sport. Ma anche il progetto BEST (Breaking Barriers Through Esports), finalizzato a favorire l’inclusione sociale dei giovani, specie con disabilità, utilizzando gli esports come mezzo tra sport tradizionali e nuove forme di attività sportiva.
Per ultimi, due progetti che hanno visto al centro il programma Erasmus+ dell’Unione europea: S.H.E.L.L. (Sport, Salute, e Istruzione per una Lunga Vita) e ANTIDOPING GREEN SEAL, un’iniziativa europea per contrastare l’assunzione di sostanze dopanti nello sport.
“Serve una visione chiara dello sport”
In conclusione, il presidente Daniele Pasquini ha voluto condividere con Risorse.news il suo pensiero e dell’Istituto sull’importanza fondamentale che occupa lo sport:
“Oggi, nel mondo dello sport è fondamentale organizzare e promuovere l’attività sportiva. Per fare questo serve anche una visione chiara di sport, altrimenti il rischio è di muoversi in una direzione diversa, ognuno individualmente. In alcuni casi, può capitare di vanificare questi sforzi, tra l’altro bellissimi, ma che vanno coordinati e orientati. Il modo migliore, proprio per essere coordinati e orientati insieme, è quello di avere una visione comune. Lo sport ha dei valori, che sono i valori anche della nostra tradizione cristiana e, in particolare, della nostra società occidentale. Coltivare e continuare a promuovere questi valori attraverso una riflessione culturale è il modo migliore per far sì che lo sport abbia, in seguito, un’efficacia pratica, anche a livello educativo.”